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Jeep Gladiator: sotto il cofano un gran motore

Un mezzo può essere bello, robusto e sicuro finché vuoi ma, se sotto il cofano non c’è un propulsore affidabile, potente e di assoluta qualità…

Oltre al Multijet, per Jeep Gladiator è previsto anche il Pentastar benzina V6 3.6 da 286 cv e 352 Nm di coppia ma è tutta un’altra storia… americana!

Il Jeep Gladiator messo a disposizione del mercato europeo si fa apprezzare non solo per essere un pick-up alla moda ma soprattutto per quello che c’è sotto il cofano che rappresenta il suo valore aggiunto. Si tratta del potente MultiJet V6 da 3,0 litri, dotato di serie del sistema Engine Stop-Start (ESS), che eroga 264 CV di potenza a 3.600 giri/min e 600 Nm di coppia a 1.400-2.800 giri/min. La cosa interessante di questo propulsore (che è progettato e costruito nello stabilimento di Cento a Ferrara, in Italia) è la tecnologia turbo con cuscinetti a basso attrito progettati per aumentare la risposta e le prestazioni ai bassi regimi. È abbinato a un cambio automatico a otto marce che consente di ottimizzare l'erogazione della potenza del motore nella guida su tracciati off-road e di beneficiare di un'erogazione regolare della coppia alle velocità autostradali. Equipaggiato con la terza generazione della tecnologia MultiJet, il 3,0 litri è stato aggiornato per garantire livelli superiori di coppia e potenza, oltre a consumi efficienti e migliorati livelli NVH (Noise, vibration and harshness).

Gli aggiornamenti del Multijet. Fra gli aggiornamenti significativi che contribuiscono a migliorare le prestazioni dinamiche e i consumi di questo motore, da segnalare il turbocompressore raffreddato ad acqua di nuova generazione, con turbina a geometria variabile (VGT) e cuscinetto a basso attrito, aumenta l’efficienza e la reattività in condizioni transitorie; le porte di aspirazione della testata, riprogettate per offrire una portata maggiore, migliorano il flusso, aumentando le prestazioni e riducendo i consumi di carburante; il design del sistema di ricircolo dei gas di scarico (EGR) è stato aggiornato con un impianto a doppio circuito (bassa e alta pressione).

Questo nuovo sistema di ricircolo a bassa pressione richiama i gas a valle del filtro anti-particolato diesel, contenendo in questo modo le perdite di energia del turbocompressore e riducendo i consumi di carburante. Interessante il rapporto di compressione ottimizzato da 16,5:1 a 16,0:1 a beneficio dei consumi e riducendo la rumorosità del motore. I pistoni leggeri in lega di alluminio, poi, sono stati completamente riprogettati, integrando fasce più sottili e un rivestimento in DLC (Diamond Like Carbon) a basso attrito sullo spinotto e sulla fascia di compressione del pistone per ridurre le perdite parassite.

Il MultiJet V6 da 3,0 litri utilizza doppi alberi a camme in testa (DOHC) con quattro valvole per cilindro e un angolo di 60 gradi tra le bancate dei cilindri. Il monoblocco è realizzato per fusione in ghisa compatta, un materiale più leggero della ghisa grigia, ma in grado di offrire la resistenza necessaria a smorzare le vibrazioni. Una piastra in ghisa compattata aumenta la rigidità del monoblocco. Resistenza e durata di questo propulsore sono garantite dall’albero motore e bielle in acciaio forgiato. I pistoni in lega di alluminio sono raffreddati sul lato inferiore mediante getti d’olio. Le teste dei cilindri in alluminio, trattate termicamente, utilizzano coppe dei cuscinetti individuali per ridurre al minimo l’attrito e l’NVH. Gli alberi a camme in testa azionati a catena impiegano bilancieri a rullo.

Il dispositivo di raffreddamento dell'aria (CAC) del turbo del motore diesel, infine, è situato alla base della griglia, davanti al radiatore, per massimizzare il raffreddamento.

Oltre al Multijet, per Jeep Gladiator è previsto anche il Pentastar benzina V6 3.6 da 286 cv e 352 Nm di coppia ma è tutta un’altra storia… americana!

RMMedia