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Auto e Motori
L’Heritage di Stellantis protagonista al Salone Auto e Moto d’Epoca

Alfa Romeo Giulia Sprint GT (1963)

Presentata il 9 settembre del 1963, l’Alfa Romeo Giulia Sprint GT compie 60 anni e si caratterizza per essere la prima vettura prodotta - e anche “svelata” - nel nuovissimo stabilimento di Arese, che sostituisce l’originaria fabbrica situata nel quartiere milanese del Portello. Nello stesso anno nasce l’Autodelta che diventa il nuovo Reparto Corse dell’Alfa Romeo, segnando così il ritorno ufficiale alle competizioni del marchio del Biscione.

La Giulia Sprint GT sostituisce la Giulietta e si presenta come una coupé disegnata da Bertone (in realtà la creazione avviene per mano di un giovane Giugiaro, dipendente della carrozzeria torinese). Viene equipaggiata con il motore 1,6 (1570 cc) bialbero in lega leggera della Giulia, seguito da un 1,3 (1290 cc, “GT 1300 Junior”), poi da un 1750 (1779 cc, “1750 GT Veloce”) fino ad arrivare al 2 litri (1962 cc, “2000 GT Veloce”).

 Linea compatta, pulita, 4 posti, caratterizzata dai fari tondi con sopracciglia aggressive e, ancor di più, dal tipico “scalino” sotto l’estremità del cofano, un elemento di design che scompare con l’evoluzione dello stile del modello. La Giulia GT non tradisce le aspettative della clientela più sportiva: le prestazioni, come in tutte le Alfa Romeo, sono di alto livello, unite a una guidabilità e a una tenuta di strada da riferimento.

L’esemplare esposto a Bologna è un “GT 1300 Junior” del 1967, che ha ottenuto un Certificato di Autenticità rilasciato dopo un attento esame della vettura da parte degli esperti di FCA Heritage.

 

 

Fiat Panda 4x4 (2001)

Quarant’anni… e non sentirli. Nel 1980 la Fiat lancia la Panda, considerata insieme alla 500 l’utilitaria italiana per eccellenza e ancora in commercio con numeri da record. Disegnata da Giorgetto Giugiaro, la vettura si presenta come una compatta berlina due volumi, due porte e portellone con motore e trazione anteriore. Semplice nello schema tecnico, ma votata alla funzionalità e alla grande abitabilità, la Fiat Panda è caratterizzata da grandi paraurti avvolgenti, alta fascia laterale protettiva e ampia superficie vetrata che garantisce grande luminosità all’abitacolo.

Nel giro di tre anni le Panda si arricchiscono negli allestimenti ma l’ulteriore enorme successo arriva nel 1983 con l'avvento della versione 4x4, costruita in collaborazione con l’austriaca Steyr-Puch, che trasforma la versatile utilitaria torinese in una inarrestabile piccola e leggera fuoristrada, che diventa presto beniamina degli amanti della vita all’aperto e degli sport. Primo modello di piccola vettura a motore trasversale a presentare un sistema 4WD, La Panda 4x4 era equipaggiata con un propulsore di 965 cm³ da 48 cv, successivamente cresciuto in cilindrata fino a 1108 cm³ nelle ultime versioni.

Proprio ad una di queste appartiene l’esemplare in esposizione, datato 2001. Questa Panda non ha mai lasciato lo stabilimento di origine ed è stata utilizzata solo per spostamenti interni, vantando uno stato di conservazione notevole per l’età. Dopo un restauro conservativo è stata inserita nel progetto “Reloaded by Creators” e sarà posta in vendita. Piccole caratterizzazioni grafiche ‘Heritage’ testimoniano l’unicità di questa auto.

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