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Roma, 9 set. (Adnkronos Salute) - È stata presentata a Roma la campagna di sensibilizzazione sulla psoriasi ‘Pausa screening - Ne vale la pelle’ promossa da Johnson & Johnson in partnership con Apiafco, Associazione psoriasici italiani amici della Fondazione Corazza. Oltre a informare e sensibilizzare la popolazione sulla malattia infiammatoria cronica e recidivante della pelle - si legge in una nota diffusa oggi - la campagna si rivolge a coloro che già ne soffrono o ne presentano i primi sintomi, offrendo screening gratuiti nei centri aderenti di Roma, da cui la campagna parte il 5 ottobre, per poi toccare Napoli e Vercelli nelle settimane successive. Obiettivo dell’iniziativa è infatti sottolineare la necessità di prendersi una pausa da dedicare alla propria salute e alla propria pelle, senza sottovalutare i sintomi della malattia, perché non evolva e costringa le persone a fermare la propria vita a causa dell’imbarazzo e dei dolori. Nel nostro Paese, sono quasi 2 milioni le persone che convivono con la psoriasi, una malattia che ha un forte impatto sulla qualità della vita, con sintomi fisici come prurito e formicolii, e comorbidità sia a livello fisico sia psicologico. “La psoriasi è causata da un’infiammazione immunomediata ed è caratterizzata da lesioni cutanee eritemato-desquamative che possono presentarsi in alcune aree limitate o estendersi su tutto il corpo - spiega Luca Bianchi, professore ordinario di Dermatologia e direttore dell'Unità di Dermatologia e Dipartimento di Medicina dei Sistemi, Università di Roma Tor Vergata - Non va però considerata solo una condizione cutanea, ma una malattia a carattere sistemico che può coinvolgere diversi organi e apparati, oltre ad avere pesanti effetti dal punto di vista psicologico e sociale. Più della metà delle persone con psoriasi convive con altre malattie, come il diabete, alcune patologie cardiache, depressione e l’artrite psoriasica, un’altra malattia immuno-mediata. Quest’ultima rappresenta la principale comorbidità della malattia psoriasica, tanto che il 30% delle persone con psoriasi rischia di sviluppare anche l’artrite psoriasica nel corso della propria vita, se non trattata adeguatamente”. Psoriasi e artrite psoriasica hanno un legame comune: uno squilibrio nel sistema immunitario che porta all'infiammazione cronica. Come la psoriasi, anche l’artrite psoriasica è una malattia cronica dall’evoluzione incerta, pur colpendo prevalentemente le articolazioni, arrivando a causarne potenzialmente danni irreversibili, può essere associata anche ad organi vitali come il cuore e i polmoni. “Ad oggi, non esiste una cura - chiarisce Giovanni Pellacani, professore ordinario di Dermatologia all'Università La Sapienza di Roma e direttore della Clinica dermatologica del Policlinico Umberto - ma ci sono a disposizione molti farmaci che permettono di ridurre i sintomi e di migliorare così la qualità di vita dei pazienti. Per poter garantire il trattamento con la terapia più appropriata è importante identificare il meccanismo infiammatorio sul quale intervenire attraverso l’analisi della malattia nel suo complesso, considerando anche le comorbidità. Un elemento chiave per una gestione efficace della malattia è la diagnosi tempestiva - aggiunge - Purtroppo, una delle criticità che caratterizzano maggiormente il paziente con psoriasi è proprio il ritardo con cui si arriva alla diagnosi. Infatti, la sottovalutazione del problema e il conseguente ritardo con cui si accerta la psoriasi, aggravano il decorso della malattia che, se scoperta al suo esordio, potrebbe invece essere gestita in modo migliore e più efficace”.In tal senso, le visite di controllo sono uno strumento fondamentale non solo per la diagnosi, ma anche per riscontrare una possibile progressione della malattia. “Per chi soffre di malattia psoriasica - sottolinea Valeria Corazza, presidente Apiafco - è fondamentale rivolgersi a centri specializzati nella diagnosi e nel trattamento, dove i dermatologi siano specificamente preparati su questa patologia e dove esista una presa in carico multidisciplinare, alla base della costruzione di un percorso di trattamento personalizzato sulle specifiche esigenze di ciascun paziente. In tal senso - prosegue - è anche essenziale che il paziente sia informato sulla patologia e sulle terapie che dovrà eseguire. Per questo, collaborazioni e campagne come questa sono molto importanti per promuovere l’informazione, ma anche per fare network tra i vari enti che si occupano di questa problematica e dare punti di riferimento ai pazienti”. Le malattie “immunomediate, come la psoriasi e l’artrite psoriasica - osserva Alessandra Baldini, direttrice medica di Johnson & Johnson Innovative Medicine Italia - hanno un forte impatto sulla vita dei pazienti, causando grandi disagi nelle persone che devono conviverci ogni giorno. Con la campagna ‘Pausa screening – Ne vale la pelle’ vogliamo sensibilizzare sui rischi e le manifestazioni della malattia psoriasica e sottolineare l’importanza di una diagnosi e di un trattamento tempestivi nella gestione di questa malattia. Come Johnson & Johnson, siamo sempre stati pionieristici nella ricerca, individuando da sempre nuovi e più efficaci approcci per trasformare il corso delle malattie immunomediate, a partire dall’introduzione delle terapie biologiche, avvenuto più di 30 anni fa, abbiamo sviluppato il primo anticorpo monoclonale che agisce direttamente sul sistema immunitario. Abbiamo continuato ad ampliare le nostre conoscenze sul processo infiammatorio e, grazie a questo, siamo stati i primi a sviluppare terapie che intercettano nuove vie infiammatorie per migliorare sostanzialmente la vita dei pazienti. Le nostre scoperte - conclude - hanno cambiato la vita di milioni di persone in tutto il mondo e continuiamo a lavorare per trovare cure sempre migliori, capaci di arrestare e persino curare le malattie immunomediate”.Maggiori informazioni sulla campagna, sulle date e sui centri che aderiscono all’iniziativa sono disponibili sui siti apiafco.org/pausa_screening/e janssenconte.it/it-it/psoriasi360/campagna-pausa-screening-2024




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