Politica

Alfano scaricato da Renzi

Giuseppe Vatinno

Alfano e Renzi ai ferri corti

C’eravamo tanto amati.

Così si può intitolare la fine del rapporto tra Renzi e Alfano.

Alfano che di politica non è digiuno grida al tradimento ma dovrebbe sapere le regole del gioco e lui stesso le ha utilizzate quando ha sorretto il centro - sinistra abbandonando Berlusconi pur di conservare una forte dote ministeriale.

Nel frattempo ha cambiato la dizione sociale da Nuovo Centro - Destra in Alleanza Popolare -imbarcando anche Casini- perché riteneva la sigla più consono e digeribile per una coalizione che vedeva gli eredi degli ex comunisti ed ex democristiani di destra insieme ma nulla è valso contro la spietatezza dell’agone politico e nonostante alcune iniziative meritorie come quella del Ministro della Salute Lorenzin sui vaccini obbligatori.

Ormai il governo è agli sgoccioli e Angelino non serve più e Renzi gli ha dato il benservito.

Prevedibile ma non elegante la reazione stizzita degli ex democristiani; i suoi deputati si prendono la briga del colpo finale: “da febbraio (Renzi ndr) ci chiedeva la crisi”, affermazione smentita dall’ ex premier ma che ha provocato la reazione dei Cinque Stelle.

Insomma, volano gli stracci.

Ora sembra politicamente finita per Alfano e gli Ap perché nessuno li vuole più: inaffidabili per Berlusconi scaricati per Renzi e davanti al muro (praticamente invalicabile del 5%) non sembrano avere possibilità.