Politica

Antimafia, contro Colosimo ennesima polemica pretestuosa

di Vincenzo Caccioppoli

La colpa gravissima addebitata alla giovane deputata meloniana sarebbe quella di avere affinità con esponenti del terrosimo neofascista

Se lo fa la sinistra (e Dio so solo sa quanti nomine, alcune anche piuttosto discutibili, ha fatto in questi dieci anni il Pd nelle principali aziende partecipate e nei posti di potere) si tratta di normale avvicendamento di incarichi...

 

Ormai sembra essere diventata una prassi abituale da parte non solo delle opposizioni ma anche del mainstream mediatico, quella di criticare ferocemente qualsiasi nomina proposta dal governo di centrodestra. Si grida preoccupati e allarmati per il grande pericolo di occupazione antidemocratica del potere come se invece che tre partiti legittimamente eletti, al governo del paese fossero scesi un gruppo di lanzichenecchi.

L’ultima polemica, in ordine di tempo, ha riguardato la nomina a presidente dell’antimafia di Chiara Colosimo, classe 1986, romana, cresciuta a pane e politica e fedelissima della premier Giorgia Meloni. La fresca nomina ha suscitato reazioni sdegnate da parte delle opposizioni e del mainstream di alcuni media, che da circa 7 mesi, pensano di essere portavoce dei diritti e delle libertà messe in pericolo dall’ascesa al governo del centrodestra.

La colpa gravissima addebitata alla giovane deputata meloniana (accusata in maniera sprezzante come la brutta copia della premier) sarebbe quella di avere affinità se non addirittura collusioni con esponenti del terrosimo neofascista, che ha insanguinato il nostro paese negli anni 70. La prova della contiguità della giovane esponente di Fdi con il terrorista sarebbe una vecchia foto in cui viene ritratta la Colosimo con Luigi Ciavardini, esponente dei NAR, condannato a 30 anni per aver partecipato alla strage di Bologna e altri 23 anni complessivi  per aver partecipato a due omicidi.