Politica

Antimafia, contro Colosimo ennesima polemica pretestuosa

di Vincenzo Caccioppoli

La colpa gravissima addebitata alla giovane deputata meloniana sarebbe quella di avere affinità con esponenti del terrosimo neofascista



Se lo fa la sinistra (e Dio so solo sa quanti nomine, alcune anche piuttosto discutibili, ha fatto in questi dieci anni il Pd nelle principali aziende partecipate e nei posti di potere) si tratta di normale avvicendamento di incarichi, come stabilito da una specifica legge dello Stato, ad ogni cambio di governo, se li fa il centrodestra si tratta di usurpazione, di occupazione e appunto di scelte scellerate ed assurde se non “vergognose” come quella della povera Colosimo.

Occorrerebbe forse un maggior rispetto dei ruoli e delle prerogative che spettano ad un governo legittimamente eletto, al contrario di quelli nati dai giochi di palazzo, come quelli succedutesi negli degli ultimi dieci anni, di cui tranne nel caso del primo governo Conte, ha sempre fatto parte il Pd, che ora si straccia le vesta gridando allo scandalo e alla occupazione del potere. Perché in politica, come nella vita, la coerenza dovrebbe essere un principio basilare.

Ma forse il fatto che la Meloni debba in gran parte il suo successo e i riconoscimenti che gli arrivano da più parti anche all’estero (ultimi in ordine di tempo il Figaro e il New York Times) proprio alla sua coerenza, evidentemente deve dare fastidio a chi invece la coerenza da tempo l’ha sacrificata sull’altare del potere e delle poltrone. Ed è anche in nome di questa coerenza che la premier ha probabilmente tenuto duro su alcune nomine, come quella della fedelissima Colosimo ( che forse anche qualche esponente della maggioranza avrebbe sacrificato). Ma come il coraggio di Don Abbondio, evidentemente, anche la coerenza se uno non ce l’ha, mica se la può dare.