Politica
In Arabia gli islamici stringono la mano a Meloni. Ma non è una sorpresa (salvo che per la propaganda)
La premier italiana in visita in Arabia Saudita non sottosta ai principi wahhabiti. Ma non è una novità assoluta. Perchè esiste un islam che vuole dialogare. Il commento
In Arabia gli islamici stringono la mano a Meloni. Ma non è una sorpresa (salvo che per la propaganda)
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Giorgia Meloni non ha indossato il velo, né piccolo né grande in neanche una foto. E ha stretto le mani a tutti. La sua visita in Arabia Saudita è stata immediatamente qualificata come un successo un po' per la cifra di un miliardo di euro di finanziamenti promessi dai sauditi, un po' per l'orgoglio di avere una donna prima ministro che "non si piega" ai diktat dell'Islam. Peccato che non sia proprio così, e se c'è propaganda di sinistra quando le si ricorda che si scagliava contro l'Islam, c'è propaganda anche a destra quando la si vuol far passare come "la prode cattolica che non piega il capo ai maomettani".
La missione di Meloni dimostra che c'è un Islam con il quale si può parlare
La verità è molto più semplice: già otto anni fa il capo saudita aveva tranquillamente stretto la mano a Melania Trump, ai tempi - e oggi - First Lady americana. E questo in barba al fatto che secondo i principi wahhabiti non potrebbe farlo. Che cosa ci racconta questo piccolo fatto? Che esiste un mondo islamico che tratta con l'Occidente con rispetto, da pari a pari. Che esiste un mondo islamico violento, fatto di sopraffazione sulle donne, che nega loro il diritto a vivere alla pari con gli uomini. Ma che c'è anche un mondo islamico che vuole parlare con noi, che vuole integrarsi nella globalità senza perdere la propria religione e il proprio credo. E che sta facendo la più grande operazione di soft power della Storia recente, come ha raccontato benissimo Roberto Arditti in un suo libro.
I segnali sono ovunque, dalla coppa del mondo alle compagnie aeree migliori in assoluto, dalla costruzione di grattacieli sulle dune, agli investimenti con i fondi sovrani. Esiste un Islam con il quale si può parlare, trattare, convivere ed essere amici. Ed esiste un Islam con il quale non si può trattare, parlare, convivere e con il quale invece bisogna combattere in ogni quartiere possibile. L'importante è capire chi sono gli amici, e chi sono i nemici, al di là della propaganda di destra e di sinistra.