Politica
Arisa, endorsement a Giorgia: così Meloni conquista e pacifica lo spettacolo
Questo nuovo fronte, quello col mondo dello spettacolo, non è che un tassello di un puzzle molto più ampio in cui nulla pare lasciato al caso
Arisa elogia Giorgia Meloni: la premier conquista il tassello - spettacolo nel suo piano "conquista e pacifica"
Non poteva mancare quella di Vladimiro Guadagno, in arte Luxuria, che ormai sta diventando il portavoce ufficiale della comunità LBGTQ: "Cara Arisa una mamma può essere dolce o severa ma deve esserlo con tutti i figli, non fare figli e figliastri lasciando indietro uno dei suoi figli solo perché diverso dagli altri e trattarlo come un brutto anatroccolo: quella non è severa, è una mamma ingiusta".
Vedremo se Arisa gli risponderà.
Nel frattempo monta la polemica sui Social. Ma a chi guardasse questi eventi sollevando solo un pochettino il naso da terra non sfuggirebbe che anche questo nuovo fronte, quello col mondo dello spettacolo, non è che un tassello di un puzzle molto più ampio in cui nulla pare lasciato al caso. La Meloni si sta muovendo non certo in modo stocastico ma bensì programmato. Segue uno schema preciso. Ha degli obiettivi e dei tempi e si è fatta una strategia e delle tattiche ben precise per raggiungerli.
Intanto conquista e pacifica. Una vecchia strategia politica che ebbe nell’imperatore Ottaviano Augusto il sostenitore più convinto. Mentre alcuni facinorosi conquistano e distruggono lei no. Una volta vinto ingloba e cerca di unire.
Si guardi nei vari fronti: ha un ottimo rapporto con il Vaticano, le sue immagine con maglietta verde a maniche corte nel fango ha fatto il giro del mondo, ha rinnovato la Rai in maniera brusca e decisa quando era il momento, ha affrontato i sindacati direttamente sul loro campo il primo maggio, ha vinto la sua partita contro l’Ue, è la beniamina del Presidente Usa Biden, si è ritagliata un ruolo a livello mondiale.
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Nel frattempo è inflessibile con i nostalgici e gli adulatori come con il manager Claudio Anastasio che volle storpiare il discorso di Mussolini dopo il delitto Matteotti: “Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l'arco di Tito? Ebbene, io dichiaro qui, al cospetto di Voi, ed al cospetto di tutto il governo italiano, che assumo (io solo!) la responsabilità di 3-I (politica! morale! storica!) di tutto quanto è avvenuto. Perse il posto. Oppure con il caso recente dell’iperzelante Riccardo Levi -uomo di sinistra prodiano-che voleva fare fuori il fisico Carlo Rovelli –uomo di sinistra anche lui- senza avvertire i superiori e alla fine c’ha rimesso il posto di commissario alla Fiera del Libro di Francoforte, con il ministro Sangiuliano che ha accettato le dimissioni.
Tra l’altro Sangiuliano ha fatto una bellissima proposta in un Paese che storicamente non legge ed ha un rapporto difficile con la cultura: “regaleremo un libro a ogni nascituro”. Anche con le femministe di sinistra la partita sembra vinta proprio grazie al fatto che finalmente sta emergendo una semplice verità: le tematiche LBGTQ sono in contrasto con quelle delle donne –come ha detto Arisa- e come sempre ha sostenuto il premier.