Politica

Assegno unico 2023, il governo nega 30 euro a figlio a vedove/i e se ne frega

Di Alberto Maggi

Assegno unico 2023, ufficiale: continua la discriminazione verso le famiglie monogenitoriali

Assegno unico 2023, 30 euro in meno a figlio per vedove e vedovi. Il governo sa e non interviene


Comunicazione ufficiale sul sito Inps arrivata per l'assegno unico per chi ha presentato la domanda entro la fine di febbraio del 2022. E, come spiega Affaritaliani.it ormai da settimane, anche nel 2023 - e ora è ufficiale - vengono negati 30 euro a figlio alle famiglie monogenitoriali, in molti casi vedove e vedovi con bambini o ragazzi a carico. Tutto ciò perché il secondo coniuge non lavora. Non importa allo Stato italiano che sia morto, che sia al cimitero. Non lavora il secondo coniuge? Negati, tolti, sottratti 30 euro.

Il Centrodestra e il governo Meloni sanno da ottobre 2022, quando l'Inps, che applica solo la legge e non ha colpe, ha iniziato a togliere i 30 euro a figlio alle famiglie monogenitoriali. Tante promesse e rassicurazioni che questa "ingiustizia assurda" (definita così da molti big dei tre partiti dell'attuale maggioranza) sarebbe stata sanata presto. L'occasione c'era con la Legge di Bilancio, nella quale è stato rivisto anche l'assegno unico, ma non è stato fatto niente. Zero. Nulla. E' evidente, è un fatto, al governo Meloni non interessa della discriminazione nei confronti di vedove o vedovi (o ragazze/donne madri) con figli, in molti casi piccoli. Diciamo la verità, se ne frega.