Politica

Benigni-Mattarella: "Presidente, resti con noi". Invece dovrebbe dimettersi

Di Paolo Diodati

Ci risiamo. Appena  Benigni apre bocca, tutti a lodarlo sperticatamente, prima che parli. Che lui abbia modi coinvolgenti, nessun dubbio. Lì per lì lo applaudiresti anche se stesse argutamente e da colto, infilzando te, i tuoi e tutti i tuoi amici, a prescindere.

Ma, dico io, poi vogliamo ripensare a quello che ha detto  e rifletterci almeno un po'? Sempre Laudato si', caro Benigni e ancora di più lo sarebbe, se qualche volta, come questa con il sempre più presente in tv Mattarella, non le scappassero sparate indigeribili per tanti... e tanti italiani sinceri, non laudatores per conformismo.

Tanti italiani da distinguere dagli attuali laudatores claque, prontissimi prima o poi, a dar prova di coerenza nell'essere voltagabbana ... all'italiana (l'ho sempre detto, io...).

Laudato si', inimitabile Benigni, per aver dato il la alla campagna elettorale all'americana, di tipo presidenziale. Lì ci sono guerre stellari, tra vip dello spettacolo, ma si conoscono i nomi dei candidati. Benigni, confermando la furbizia e la malizia che emana il suo sguardo, ha fatto partire il suo cavallo per una corsa attualmente solitaria.

Forse i progressisti italiani hanno capito, come i grillini contiani per eleggere Conte, che correre da soli conviene da tutti i punti di vista. Per ora sembra che il solo Marco Mengoni abbia seguito Benigni, intonando con pathos alla Modugno e a mani giunte, "Resta cu noi, pe' carità, nun c'importa do passato, e si o presente hai incasinato, resta cu noi, cu noi...".