Politica
Beppe Grillo posta un 'sonetto' pro Raggi: "Virgi, Roma nun te merita"
Beppe Grillo ha postato sui social un "sonetto" in difesa di Virginia Raggi dal titolo 'Virgi, Roma nun te merita' (Virginia, Roma non ti merita). Nel testo, in dialetto romanesco, scritto da Franco Ferrari, si invita la sindaca e "tutti gli onesti" a "prendere la valigia e abbandonare questa citta' bella e zoccola". "Virginia prendi una valigia - e' l'aspra provocazione - tuo figlio e tuo marito che ce ne andiamo da questa gente di fogna". Il sonnetto e' un duro 'j'accuse' ai romani che se la prendono con "questa povera 'Crista'". Un attacco anche a ex sindaci della capitale e ad alcuni imprenditori. "Ma voi godete a sputare in faccia a una sindaca pulita e testarda, una che le cose le fa".
Da Grillo assist per Raggi bis, divisi M5s e Pd
L'assist di Beppe Grillo "Virgi', Roma nun te merita" accompagnato da uno scritto di Franco Ferrari in vernacolo romanesco, scuote una sonnolenta e afosa domenica pomeriggio di estate riaccendendo il dibattito sulla corsa al Campidoglio del prossimo anno. Fonti vicine a Virginia Raggi leggono l'uscita del fondatore del Movimento come un "incoraggiamento" alla sindaca ad andare avanti nel suo operato a Palazzo Senatorio, senza pero' sbilanciarsi sui prossimi scenari elettorali. Ma i toni utilizzati nel testo citato da Grillo sul suo sito sono destinati ad alzare un polverone perche' i romani vengono descritti come "gente de fogna" che da "circa tremila anni rompe li cojoni". Quasi una reprimenda a non "sputa' in faccia" alla sindaca seguita dall'invito a "pensacce bene" negli 11 mesi che separano dalle urne. Se non e' un assist alla ricandidatura della Raggi, in teoria ancora vietata dalle regole M5s, gli somiglia molto. Il primo a prendere le distanze dal post di Grillo e' proprio un eletto pentastellato, il presidente della Commissione capitolina Bilancio Marco Terranova: "Chiedo scusa ai romani, mai e poi mai mi permetterei di apostrofarli, specialmente collettivamente, con epiteti come infami o gente di fogna". Lo segue Tobia Zevi, uno dei tanti esponenti locali Pd che vorrebbero correre in eventuali primarie, che si dice "offeso ed indignato di essere trattato cosi'". La segreteria nazionale Dem di Nicola Zingaretti, per ora, si tiene lontana dalla polemica. Di sicuro lo scritto comparso sul sito del comico rivela una lettura della citta' ferma all'intreccio tra criminalita' e politica, quello svelato dall'inchiesta conosciuta come Mafia Capitale, senza tenere conto che negli ultimi 4 anni il Campidoglio e' stato a guida 5 Stelle e' non ha superato ne' i problemi atavici della "monnezza" ne' quelli dell'Atac citati nel testo.
All'ombra dell'emergenza Covid-19 Virginia Raggi ha avviato il percorso per la sua ricandidatura, nonostante formalmente sostenga di "non aver ancora sciolto la riserva". Il tentativo di bis della sindaca, pero', si annuncia difficile: divide lo stesso M5s ed e' destinato ad alimentare tensioni con il Pd alleato di governo, che ha gia' chiarito di non voler replicare lo schema giallorosso se la candidata sara' la Raggi. Anche per questo la corsa al Campidoglio catalizza attenzioni. Perche' se la legislatura in Parlamento terra', la tornata delle comunali del prossimo anno (Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli) diventa il piatto forte della contesa politica del 2021. Nelle scorse settimane il reggente del Movimento Vito Crimi ha aperto ad una possibile modifica del limite dei due mandati. Per isolare le oppositrici interne, da Roberta Lombardi a Monica Lozzi, la Raggi ha cercato la sponda di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, e si sarebbe attivata per un faccia a faccia anche con lo stesso Grillo. Il Movimento non ha alternative pronte su Roma ma rischia di intaccare l'alleanza di governo col Pd con una campagna sul Campidoglio in netta contrapposizione. I Dem non vogliono sostenere la Raggi visti i continui saliscendi dei suoi 4 anni in Campidoglio ma ad oggi sono privi di un candidato spendibile. I nomi di profilo piu' alto ipotizzati nelle ultime settimane, da Enrico Letta a David Sassoli, si sono sfilati. E le alternative presenti sul territorio, da Sabrina Alfonsi a Giovanni Caudo fino a Michela Di Biase, non sembrano in grado di raccogliere i voti pentastellati al ballottaggio. Di questo stallo potrebbe avvantaggiarsi il centrodestra se Matteo Salvini e Giorgia Meloni trovassero un accordo su un nome. Ma il candidato per ora non c'e', al netto di ipotesi come Giulia Bongiorno, Fabio Rampelli o Roberta Angelilli.