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Boldrini sconfessata dalle ragazze di sinistra. Ma Guia Soncini la difende...
Laura Boldrini, pesante contestazione di piazza a Roma. Tutto è iniziato quando...
Boldrini sconfessata dalle ragazze di sinistra durante una manifestazione in piazza a Roma
Laura Boldrini, la storpiatrice del lessico, colpisce ancora. Lo scenario è il centro storico di Roma e l’occasione è una manifestazione, “Non una di meno per la Giornata mondiale dell'aborto libero, sicuro e gratuito”. Laura Boldrini ed altre radical – chic alternative come l’immancabile Monica Cirinnà che deve aver rinunciato ad andare a raccogliere le olive a Capalbio, come aveva promesso dopo la trombatura elettorale di domenica scorsa, stavano cercando di parassitare l’evento.
Però non avevano previsto la pesante contestazione di piazza con alcune ragazze letteralmente infuriate contro l’ex Presidente della Camera che è stata pesantemente contestata proprio da quelle giovani donne che, a parole, dice di difendere.
Tutto è iniziato quando la Boldrini ha cercato di farsi fotografare con le ragazze. Una l’ha subito bloccata chiedendo cosa avesse fatto la Lorenzin per la legge sull’aborto.
La Boldrini - subito in clamorosa difficoltà - ha ripetuto la domanda, “Cosa ha fatto?”, al che la ragazza ha detto “No, me lo deve dire lei cosa ha fatto”.
Poiché la pasionaria rossa era già in confusione la sua interlocutrice ha risposto in sua vece con un eloquente: ”Ha messo la pillola anticoncezionale a pagamento”.
“Ma il problema non è questo oggi, ma la distribuzione della pillola” - replicava la parlamentare.
Al che la giovane l’ha fatta letteralmente nera dicendo che “per i giovani, per i precari, per chi vive nelle case popolari il costo è un problema eccome. Il problema c’è solo che a voi non ve ne frega un c.zzo”.
La povera Boldrini accusa il colpo e barcolla tenta una replica dialettica: “Capisco che tu sei arrabbiata ma tu te la prendi con la persona sbagliata”.
E poi la domanda fatidica: “Scusi, ma lei cosa rappresenta?”
La Boldrini stavolta è in confusione totale, sbianca, singhiozza, si gira quasi a cercare aiuto e non trova di meglio che ripetere di nuovo la domanda: “Cosa rappresento?”.
Momento tragico. La Boldrini strabuzza gli occhi, rotea il capoccione e dirige lo sguardo verso l’infido cielo di Roma che, come in passato l’ha nuovamente tradita.
Solo dopo suggerimento esterno replica con tono da maestrina: “Cosa rappresento? Io rappresento dei principi e dei valori”.
Al che la ragazza sferra il colpo finale: “Allora mi sa che non li rispetta, mi dispiace tanto”.
La Boldrini stavolta va a tappeto. Le tre ragazze cominciano ad urlare: “Voi non ci rappresentate. Il Pd non ci rappresenta. Ve ne dovete andare da questa piazza”.
A questo punto la poveretta non trova di meglio che urlare stizzita a sua volta: “Allora fatevi difendere da Fratelli d’Italia” e poiché le cose si stavano mettendo veramente male, gira le terga e si allontana velocemente tra l’imbarazzo della gente.
Boldrini sconfessata dalle ragazze di sinistra. Ma Guia Soncini la difende
Quello che è successo è veramente clamoroso e rappresenta plasticamente la profonda e irreversibile crisi di una sinistra salottiera, che vive negli attici dei centri storici, il cosiddetto popolo della ztl. Una sinistra che si è trasformata nell’opposto e difende solo i valori dei ricconi. Una sinistra con le mani grondanti tartine al salmone e al tartufo che ha perso qualsiasi collegamento con quello che dovrebbe essere il suo elettorato di riferimento. E grazie a questa gente, come la Boldrini, “femminista dalla nascita”, come si definisce, che ha perso pesantemente le elezioni.
Non sarà un caso che il Pd a Roma vince solo ai Parioli, nel quartiere più ricco, mentre perde in tutte le periferie, Tor Bella Monaca, Spinaceto, Corviale, Laurentino 38, povere dove stravince Fratelli d’Italia e cioè la destra sociale.
Le femministe di sinistra hanno fatto carriera solo grazie alle quote rosa e a uomini pavidi che le hanno assecondate solo per motivi di opportunità.
Giorgia Meloni si è invece più volte espressa contro le quote rosa e ha correttamente affermato che se una donna vale esce fuori da sola, proprio come ha fatto lei.
Non è mancata naturalmente una prefica simil intellettuale, femminista scalmanata, come Guia Soncini che è riuscita nel difficile compito di difendere la Boldrini e attaccare le “ragazzine” che “ontologicamente non sanno un c. zzo”, rafforzando ancor di più la convinzione che quello delle femministe rosse è un pericoloso circolo d’élite profondamente odiato dalle stesse donne di sinistra. Non a caso le coraggiose ragazze che hanno contestato la Boldrini tra loro si chiamavano “compagne”, un nome che ora nel Pd fa lo stesso effetto della vista della croce per un vampiro. A questo siamo giunti.