Politica

Bossi come Nenni: per i vecchi leader è amaro accettare ruoli di secondo piano

Pietro Mancini

Il vecchio Umberto Bossi, intervistato da GAD Lerner, ha attaccato Matteo Salvini, che ha ereditato la Lega del “Trota” e di Belsito, portandola al governo e facendo salire la percentuale dei consensi al Carroccio dal 4 al 33 per cento.

L’ex alleato di Berlusconi mi ricorda Pietro Nenni, solo in parte, in quanto la statura del vecchio compagno di Mussolini fu superiore a quella del senatùr. Il leader romagnolo fu molto severo con i suoi compagni, quando De Martino e Mancini, nel 1969, l’anno delle bombe e della “strategia della tensione”, formarono, nel PSI, la “nuova maggioranza”, provocando la fine dell’unificazione con il Psdi, moderato, di Saragat e Tanassi.

Succede anche ai grandi personaggi politici di non riuscire ad accantonare i risentimenti personali e di non essere in grado di valutare, con freddezza, gli sviluppi delle vicende dei loro partiti. E, con fatica, costoro si rassegnano ad accettare ruoli marginali, inevitabili, quando i protagonisti cambiano. E non possono fare a meno di riservare parti non più rilevanti ai loro predecessori, come Nenni, in passato, e oggi Bossi, che ha un grande avvenire.... dietro le spalle.