Politica
Calenda trombato da Della Vedova-Bonino: tramonta il sodalizio con i radicali
Il Churchill dei Parioli sta diventando un interlocutore sempre più inaffidabile e di questo se ne è accorta anche Emma Bonino
Elezioni, ormai il sodalizio Pariolino-Radicale è incamminato mestamente sulla via del tramonto
Più che gustoso siparietto tra Carlo Calenda e gli ex alleati di +Europa, formati dal “gatto e la volpe” e cioè Emma Bonino e Benedetto Della Vedova
Ieri il segretario di +Europa aveva attaccato: “Non è cambiato nulla con il Pd. Tutti erano d’accordo. Calenda sapeva benissimo delle interlocuzioni di Letta con Verdi, Sinistra Italiano e Di Maio”.
Dunque, in questa strana vicenda di mezz’estate che fa il paio con l’ancora insoluto mistero della fine del governo Draghi, cominciano a delinearsi dei fatti che chiariscono che chi ha fatto saltare il tavolo è stato proprio Calenda e non Letta.
Il Churchill dei Parioli sta diventando un interlocutore sempre più inaffidabile e di questo se ne è accorta anche Emma Bonino che lo ha detto apertamente che non si può cambiare idea ogni tre giorni.
Ma questa ennesima baruffa che vede coinvolto l’ex ministro che si crede un piacione dà il segno di come sia ormai ridotta la politica italiana che dipende dalle bizze mercuriali di un personaggio in cerca tuttora d’autore, che con il suo striminzito peso elettorale, per di più frutto di sondaggi locali, sta tenendo sotto scacco l’ottava potenza economica del Mondo.
Ma torniamo ai radicali.
Intanto c’è confusione. Alcuni colleghi pensano che la Bonino controlli anche Radio Radicale.
Falso. Quella è sotto l’egida del partito radicale transnazionale che è tutt’altra cosa.
Quindi non è vero che Calenda mantenendo la alleanza con la Bonino e company avrebbe la protezione e la spinta propulsiva della radio che fu di Marco Pannella.
Quindi niente fuoco mediatico di copertura, anzi Alessio Falconio direttore della radio (ci campa da una vita) è più propenso per un fuoco “ex amico” per impallinare il nipote di Comencini.
In ogni caso resta la semi – topica che ha preso la Bonino arruolandosi con un inaffidabile come Calenda. Eppure già in precedenza la pasionaria radicale aveva avuto un’altra scottatura con un certo Bruno Tabacci che le aveva offerto il simbolo ed usbergo (lo fa con tutti, una sorta di riflesso condizionato, per lui è come dare la mano).
Intanto la scaltra braidese sembra aver di nuovo messo nel sacco tutti in quanto lei e il compare hanno immediatamente cinguettato un eloquente “Per noi nulla cambia”, nel senso che se Calenda ha rotto con Letta loro non hanno alcuna intenzione di farlo, soprattutto perché la Bonino odia Renzi -non per motivi politici- ma perché la rimosse da ministro degli Esteri.
Come si vede ci sono sempre nobili motivazioni all’agire dei nostri personaggi politici perennemente alla ricerca di un seggio sulle spalle degli italiani.
In futuro che succederà? Della vedova ci prova a dire che “non tutto è finito”, ma lui è quasi peggio di Di Maio quanto a democristianità.
E quindi ormai il sodalizio Pariolino – Radicale è incamminato mestamente sulla via del tramonto.