Politica
Campo largo, Pizzarotti (Azione): "Difficile stare insieme senza sapere per cosa e per chi"
Schlein cerca di nuovo convergenze sul campo largo, INTERVISTA a Pizzarotti (Azione): "Difficile stare insieme senza sapere per cosa e per chi. Marattin? Piano a parlare di soggetti unici e fusioni, meglio partire da una federazione tra i partiti esistent
Campo largo, Pizzarotti (Azione): "Difficile stare insieme senza sapere per cosa e per chi"
La segretaria del Pd Elly Schlein cerca convergenze sul campo largo, ma la strada è in salita. La proposta dem ha infatti sin da subito generato malumori, riserve e distinguo.
Matteo Renzi, leader di Italia Viva ed ex segretario del Pd, è diventato uno dei principali problemi per l a coesione delle sponde democratiche. La sua eventuale presenza nel progetto non convince di certo Giuseppe Conte, leader di M5s: "Resuscitare Renzi, premiandolo per i suoi ripetuti fallimenti, è una scelta che avrebbe un costo pesantissimo per la serietà del progetto di alternativa a Meloni". Renzi, dal canto suo, accetterebbe il riavvicinamento solo se sotto la leadership di Schlein. Ma la sua sterzata ha provocato le prime conseguenze in Italia Viva.
Luigi Marattin, deputato di lunga data legato all’ex premier, ha infatti annunciato la sua uscita dal partito. Così come lui, un centinaio di esponenti tra parlamentari e membri dell’assemblea nazionale hanno detto di no alle nuove visioni nostalgiche. Azione invece, il partito ex terzo polo guidato da Carlo Calenda, rifiuta l’ipotesi di campo largo: "È un pericolo per l’Italia, manca un’agenda di governo condivisa". Ne abbiamo parlato con Federico Pizzarotti, ex sindaco di Parma passato ad Azione: "Soggetti unici? Prima si lavora, poi ci si mette assieme. Difficile parlare di campo largo senza obiettivi". L’intervista.
Pizzarotti, cosa ne pensa del campo largo?
È difficile parlare solo di campo largo senza parlare di obiettivi. Serve prima trovare gli elementi comuni e le battaglie comuni, perché ci sono posizioni molto diverse su alcune tematiche. Sulla base di ciò, allora si può ipotizzare una coalizione di governo. Difficile dire, come stanno facendo alcuni, che stiamo tutti insieme senza sapere e per cosa e per chi. Quindi al momento la mia posizione è sicuramente molto pragmatica.
Il deputato Marattin, ormai ex Italia Viva, ha messo in chiaro che non aderirà ad Azione ma invita il partito di Carlo Calenda a partecipare al cantiere per la costruzione di un partito liberal democratico. Vede possibile questa ipotesi?
Vedo possibile l'ipotesi che potrebbe partire da una federazione tra i partiti esistenti. È inutile parlare subito, per aver visto com'è finita, di soggetti unici e di fusioni. È andata male quando se ne parlava insieme a +Europa, ed è andata male insieme a Italia Viva. Secondo me, mutuando il concetto del campo largo, serve prima sapere le priorità e lavorare insieme per un obiettivo; servono delle regole che per lavorare insieme, anche a livello elettorale, ma non solo. Questo è già un obiettivo, come dire, su cui ci sarebbe da lavorare. Poi sul resto si vedrà strada facendo, difficile partire dal “prima ci si fonde e poi ne parliamo”.
Come fare presa sull’elettorato trasformando il campo largo, o un nuovo soggetto unico, da “coalizione anti destra” ad unione consolidata?
Con le differenze che oggi ci sono in campo nei diversi partiti, l'aggettivo consolidato mi risulta difficile. Anche Lega e Fratelli d'Italia sono affiatati, non consolidati, perché se potesse Salvini probabilmente, farebbe delle cose diverse. Quindi il punto è avere degli obiettivi e cercare di portarli avanti.
Cosa si dovrebbe promettere agli elettori?
Leggevo ieri le dichiarazioni di Landini su un autunno caldo in piazza, però chiedendo cose di cui la somma fa una cifra di miliardi che nessun governo avrà mai, che sia di sinistra o che sia di destra. Serve darsi delle priorità e darsi una scaletta, questo lo dico da anni, vale dall'amministrazione del piccolo comune, all'amministrazione dello Stato. Oggi, la quantità di spesa già vincolata vincola qualunque tipo di governo. Non a caso la Meloni ha promesso tutto il contrario di tutto e non ha fatto niente. Sulle pensioni non riusciranno a fare quasi niente perché è un problema molto importante dal punto di vista economico. Così come per le accise, che neanche più citano. Quindi, il punto vero è trovare degli obiettivi che siano raggiungibili e far capire agli italiani di tre cose: essere credibili, darsi degli obiettivi raggiungibili, e non tradirli. Fare la vendita al mercato del qualsiasi cosa, più sanità, più istruzione, più pressione e meno taglio fiscale in realtà è qualcosa di irrealizzabile per chiunque. Serve si che i partiti siano più credibili ma anche che un occhio da parte degli elettori sugli obiettivi realizzabili. Magari non è il mondo migliore possibile, ma è quello realizzabile.