Politica
Canone Rai, Forza Italia: "La cifra chiesta agli italiani è congrua". Lega: "La riduzione va confermata, avanti fino in fondo"
Decreto fiscale bloccato, FdI media. Le interviste di Affari
Canone RAI, diversi esponenti di Fratelli d'Italia - partito della premier Giorgia Meloni - hanno preferito non rispondere. Evidentemente Palazzo Chigi sta lavorando a una difficile e complicata mediazione
Continua il braccio di ferro nella maggioranza di governo sul canone RAI, che ha fatto slittare la conversione del Decreto Fiscale al Senato. Forza Italia non vuole più la riduzione e non vuole toccare i tetti della pubblicità, la Lega dice l'opposto. Sul tema, diversi esponenti di Fratelli d'Italia - partito della premier Giorgia Meloni - hanno preferito non rispondere. Evidentemente Palazzo Chigi sta lavorando a una difficile e complicata mediazione.
"Noi di Forza Italia crediamo che non vada toccato ulteriormente il canone RAI". Lo afferma ad Affaritaliani.it Alessandro Cattaneo, responsabile Dipartimenti di Forza Italia, intervistato sullo stallo in Senato alla conversione del Decreto Fiscale. "La domanda a cui dobbiamo rispondere è se serve una tv pubblica in Italia e qual è il suo compito, il suo spazio coerente con la propria vocazione di servizio. La mia risposta è che una tv pubblica serve, peraltro come avviene in molti paesi avanzati. La cifra oggi chiesta agli italiani è congrua, non servono ritocchi né al canone né ai tetti di pubblicità e l’unica sfida su cui lavorare è alzare la qualità del servizio offerto. Nella delega fiscale sul tema Rai porteremo avanti perciò le nostre posizioni. Detto questo siamo tutti convinti che, come sempre, troveremo una sintesi con i nostri alleati. Oggi non è ritoccando il canone che diamo valore aggiunto al servizio pubblico e ai nostri cittadini", conclude Cattaneo.
"Per la Lega la conferma della riduzione del canone RAI è una priorità. Siamo determinati a portare avanti la questione fino in fondo". Lo afferma ad Affaritaliani.it Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, sullo stallo a Palazzo Madama alla conversione del Decreto Fiscale.
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