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Politica
Ci risiamo: lunedì nuovo sciopero. Ma con Salvini la musica è cambiata
Matteo Salvini

Salvini: ricominciano le provocazioni sindacali. Lunedì nuovo sciopero

 

Era appeno finito lo sciopero che la “bimurti” Cgil – Uil aveva lanciato per venerdì scorso che i sindacati di base ci riprovano, naturalmente di lunedì per farsi come al solito il ponte, non quello sullo stretto, ma il proprio cementato negli egoismi del privilegio.

Che sia una provocazione è evidente proprio dalla scelta del giorno, il lunedì, dopo le forti polemiche proprio sul fatto che gli scioperi avvengono sempre di venerdì o appunto di lunedì per farsi appunto il ponte.

Salvini, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, ha così risposto poco fa alla domanda se fosse pronto a precettare per lo sciopero di lunedì:

“Non accetto 24 ore di blocco del trasporto pubblico perché sarebbe il caos. Se applicano il buon senso non intervengo, ma se pensano di fermare tutta l'Italia per 24 ore non lo permetterò e farò tutto quello che la legge mi permette di fare".

Il nuovo sciopero è stato indetto dai sindacati Usb, Orsa, Sgb, Cub, Adl e Cobas. Lo stop di 24 ore garantirebbe il servizio esclusivamente durante le fasce tutelate dalla legge: dall’inizio del servizio diurno alle ore 8.29 e dalle ore 17.00 alle ore 19.59. Alla base del nuovo blocco dei mezzi ci sono le solite stesse motivazioni delle precedenti mobilitazioni: aumenti salariali, miglioramento delle condizioni di lavoro, stop alle privatizzazioni, maggiori livelli di sicurezza del personale, insomma tutto il noto repertorio della retorica sindacale classica.

Ed è anche partita la lettera del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con l’invito a desistere per le organizzazioni sindacali che hanno indetto il nuovo sciopero di nuovo di 24 ore e se non ci sarà risposta positiva scatterà di nuovo il precetto, come la legge prevede.

Invece lo sciopero di venerdì scorso era, nel suo campo, un gioiello di ipocrisia: infatti era stato indetto addirittura mesi fa “contro la manovra finanziaria del governo” che però non era stata ancora fatta!

Ma appunto, da qualche tempo “qualcosa è cambiato”.

I sindacati non hanno più davanti il solito governo amico con cui coltivare la scarsamente democratica arte dei vasi comunicanti, vedi ad esempio il caso di Susanna Camusso già segretario generale ed ora deputato, ma un governo giusto che vuole applicare la legge. Sono infatti decenni che la gente subisce i capricci e le intemperanze di leader sindacali non eletti che vogliono dettare legge su tutti e tutti.

Così per la prima volta nella storia repubblicana la scorsa volta un ministro ha precettato convincendo la duplice a più miti consigli. Lo sciopero è stato ridotto a sole 4 ore e si è rivelato un flop.

Dunque ora i cespuglietti sindacali -che come i partitini nascono come funghi in tempi di crisi democratica e di delegittimazione popolare- ci riprovano a farsi un altro giorno di vacanza agganciato al fine settimana ma –come la volta precedente- si trovano finalmente un atteggiamento diverso e soprattutto molto determinato. E se Salvini, cioè lo Stato, ha sconfitto Cgil – Uil a maggior ragione “sconfiggerà” l’ennesimo tentativo di bloccare l’Italia in un settore strategico, e cioè quello dei trasporti tra l’altro proprio il giorno, il lunedì, in cui chi lavora si deve spostare.

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