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Consulta, fumata nera: le opposizioni non partecipano e la destra vota scheda bianca. Schlein: "Li abbiamo fermati"

di Redazione

Nuova fumata nera nel Parlamento in seduta comune, chiamato a eleggere un giudice della Corte costituzionale: 9 voti dispersi, 10 schede nulle, 323 schede bianche. Per l'elezione servivano i tre quinti dei 605 parlamentari

Consulta, fumata nera. Donzelli: "Le opposizioni bloccano le istituzioni" 

Nuova fumata nera nel Parlamento in seduta comune, chiamato a eleggere un giudice della Corte costituzionale in sostituzione dell'ex Presidente della Consulta, Silvana Sciarra, che ha concluso il proprio mandato l'11 novembre del 2023. Anche l'ottavo scrutinio si è infatti concluso senza alcuna elezione. Presenti e votanti 342, 9 i voti dispersi, 10 le schede nulle, 323 le schede bianche. Questo scrutinio avrebbe richiesto 363 voti per eleggere il giudice, vale a dire i tre quinti dei 605 parlamentari italiani. “Le opposizioni decidono di trasformare perfino l’elezione dei giudici costituzionali in terreno di propaganda politica. Hanno deciso di disertare l’Aula nonostante l’esigenza di sostituire dopo 10 mesi un giudice della Consulta. La maggioranza decide nonostante loro di continuare a rispettare le istituzioni e oggi vota scheda bianca”, hanno affermato i capigruppo di Camera e Senato del centrodestra.


“La compattezza delle opposizioni ha fermato la forzatura che la maggioranza voleva fare, ora accettino il dialogo. E quando parlo di dialogo non intendo chiamate spicce a parlamentari” di minoranza “per cercare dei voti per andare avanti sulla propria forzatura”, ha commentato la segretaria del Pd Elly Schlein. "Se esiste una maggioranza qualificata per questo voto è proprio perché la Costituzione prevede un dialogo tra maggioranza e opposizione”, ha aggiunto sottolineando di avere “cercato il dialogo e la risposta fin qui è stata un muro, speriamo che il fatto che si siano fermati sia la premessa al fatto che ora inizi un dialogo”. Sulla stessa scia il leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte che ha affermato: “Non possiamo assecondare il blitz delle forze di maggioranza per eleggersi il proprio giudice costituzionale. Quando si tratta di istituzioni di garanzia, che tra l’altro la magistratura più elevata è la Corte costituzionale, non sono ammissibili logiche spartitorie e blitz del genere”. 

“L’opposizione dice di no sostanzialmente a tutto. Per eleggere questi giudici serve la collaborazione di una parte di opposizione, immagino che la prossima volta la Schlein e gli ultras del no a tutti i costi continueranno a dire di no anche se presentassimo Madre Teresa di Calcutta“, ha replicato il vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini: “La Schlein rimarrà fuori, probabilmente qualcun altro aiuterà non il Governo, aiuterà il Paese a fare quello che abbiamo bisogno di fare”, ha concluso Salvini.

Sul voto il responsabile di Fdi Giovanni Donzelli ha commentato: “Come centrodestra noi abbiamo avuto un senso delle istituzioni che l’opposizione non ha, ma non possono abusarne. Si rassegnino, hanno perso le elezioni. Non possono bloccare le istituzioni pensando all’Aventino contro tutti e contro tutto. Non abbiamo mai negato spazi di dialogo, al contrario di quello che ha fatto la sinistra quando noi eravamo all’opposizione". 

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