Politica

Israele, Conte si ingelosisce per la telefonata di Schlein alla Meloni

Di Giuseppe Vatinno

Giuseppe Conte fa il gelosone perché Elly Schlein ha telefonato a Giorgia Meloni per mettersi a disposizione per un cessate il fuoco in Palestina...

Conte-Schlein: ormai siamo alle comiche come Vianello – Mondaini. L'ex premier geloso per la telefonata alla Meloni

Giuseppe Conte fa il gelosone perché Elly Schlein ha telefonato a Giorgia Meloni per mettersi a disposizione per un cessate il fuoco in Palestina, un atto quasi dovuto per la seconda forza politica del Paese.

I due però battibeccano più del solito da quando c’è stata la crisi pugliese con i 5S che sono usciti dalla giunta Emiliano per i noti fatti. L’occasione dell’ennesimo calcione che Conte-Vianello ha rifilato sotto le coperte a Schlein-Mondaini è stato un dibattito vicino Cosenza: “Non c'è nulla da condividere se Schlein chiama la Meloni. Adesso è importante che ci sia da parte di tutta la comunità internazionale la grandissima determinazione a evitare qualsiasi iniziativa tra reazioni e controreazioni che possano far deflagrare la già incerta situazione del quadrante mediorientale. Per questo, il cessate il fuoco è più prioritario che mai. Capito il gelosone?".

Non si deve disturbare il manovratore Cinque Stelle mentre sta cercando l’ennesimo colpaccio disfilare un partito al legittimo proprietario, come fece con Beppe Grillo e poi, dobbiamo dirlo, non è che la segretaria del Pd sia proprio un fulmine di guerra e i suoi tempi per capire la situazione glielidevi lasciare se no va in affaticamento cognitivo. Insomma, Conte non vuole che la Schlein si avvicini alla Meloni.

Come mai? Semplice: perché vicino al Potere ci vuole stare lui. Peccato però che il Pd pesi di più degli sgangherati Cinque Stelle che cercano solo di prendere qualche voto in più alle Europee, solo per sopravvivere. Comunque la lagna contiana arriva dopo gli stracci sporchi volati dopo il disastro pugliese con Conte che sta corteggiando Emiliano proprio per fregare la Schlein che –dal canto suo- ogni tanto capisce di essere come quei simpatici coniglietti che stanno mettendosi in trappola da soli.

Poi l’ex premier deposita la pochette e si mette il casco dell’ingegnere progettista ed esterna in libertà: “È evidente, mano mano che si procede, come i progetti sin qui acquisiti non siano stati realmente aggiornati. Quindi tutte le valutazioni, di carattere ingegneristico, trasportistico e ambientale, necessitano di una più accurata verifica. Ed è questo che sta emergendo".

Chissà, se avesse fatto lui una “accurata verifica” sul superbonus ma pure sul bonus normale non saremmo nella situazione disastrosa in cui siamo con il buco enorme lasciato nei conti pubblici. Se ci mettiamo pure il reddito di cittadinanza risulta che i voti dei Cinque Stelle sono stati ottenuti grazie alle amplissime elargizioni di denaro pubblico, senza contare le truffe fatte e che ancora girano.

Adesso però l’Ingegner Conte è entrato in un altro territorio “marcato”: quello di Bonelli che considera il Ponte cosa sua. Difficilmente il leader dei verdi lascerà la ghiotta preda elettorale adun nuovo venuto ai suoi occhi impuro perché macchiatosi del governo giallo – verde.

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