Politica
Coronavirus, Dl Rilancio: il nodo migranti, 55 miliardi di aiuti bloccati
Nonostante la nota di Palazzo Chigi che parla "d'intesa politica trovata", la questione regolarizzazioni sta bloccando tutta la manovra
Coronavirus, Dl Rilancio: il nodo migranti, 55 miliardi di aiuti bloccati
L'emergenza Coronavirus in Italia continua senza sosta, calano leggermente il numero di contagiati, ma resta alta l'allerta. La fase 2 è timidamente iniziata, ma le imprese e le famiglie non possono più aspettare, servono gli aiuti economici per affrontare la crisi. Il governo però continua a rimandare il Decreto Rilancio, quello che doveva chiamarsi Aprile ma che non ha mai visto la luce. In serata, una nota di Palazzo Chigi - si legge sul Corriere della Sera - ha annunciato l'intesa politica, ma in realtà la partita è ancora aperta e c'è un nodo che blocca tutto: la questione delle regolarizzazioni dei migranti, con il M5s che non vuole saperne di dare il via libera. Il consiglio dei ministri che doveva varare il Dl ieri è stato ancora una volta rinviato dopo un pre-consiglio durato tutto il giorno e andato avanti fino a tardi, nonostante le pressioni dei ministri Dario Franceschini e Roberto Speranza e dello stesso premier Giuseppe Conte che volevano riuscire a dare l’ok, anche in notturna. Anche se il ministero dell’Economia precisa che «non c’è alcun problema di coperture» e che «tutti i nodi sono stati sciolti», restano ancora delle questioni da risolvere, a partire dalla regolarizzazione di migranti, colf e badanti che vede sulle barricate il M5s.
Una maxi manovra da 55 miliardi che ha costretto il governo a chiedere lo scostamento di bilancio e che è arrivata ormai a quasi due mesi di gestazione. Misure come i contributi a fondo perduto per le imprese più piccole (6 miliardi di euro) o gli sconti su affitti e bollette per le attività commerciali (1 miliardo e 600 milioni), l'allungamento di altre 9 settimane della casa integrazione in deroga (10 miliardi), le indennità per autonomi, partite Iva, co.co.co, stagionali (4 miliardi e 500 milioni) fino al Reddito di emergenza per chi non ha entrate e un Isee sotto i 15 mila euro sono state annunciate da tempo e sono attese da imprese e lavoratori in difficoltà. Confermata la cancellazione dell’Irap per le imprese fino a 250 milioni di fatturato.