Politica
Covid, la Casellati attacca il governo: “In ritardo su regole e vaccini”
Dure critiche della presidente del Senato Caellati al governo: "In ritardo sui vaccini"
"A 10 mesi dall'inizio della pandemia, troppi sono i ritardi, le indeterminatezze e le disomogeneita' nella riorganizzazione sanitaria. Sono errori che non possiamo permetterci di ripetere rispetto alla grande sfida che tutti attendiamo dalla distribuzione dei vaccini anti-CoVid. altri Paesi sono gia' operativi, mentre l'Italia ha ancora difficolta' sui vaccini anti-influenzali. In tanti settori, non solo nella sanita', l'incertezza con cui il Paese si muove e' cio' che preoccupa di piu' i cittadini". La critica, nei confronti della gestione complessiva dell'emergenza da parte del governo, arriva dalla seconda carica dello Stato, dalla presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, che oggi ha incontrato la stampa parlamentare per i consueti auguri per le festivita' natalizie. Un'insofferenza nei confronti dell'esecutivo, quella manifestata dalla Casellati, che non si e' limitata al capitolo Covid, ma che ha investito anche la sfera dei rapporti col Parlamento e del ricorso alla decretazione, che gia' era stata al centro di sue precedenti critiche all'esecutivo.
E' pero' sulle regole da seguire nel periodo festivo che arriva l'affondo piu' incisivo, quando la presidente sottolinea che "le famiglie non sanno ad oggi se, quando e con chi potranno vivere il Natale. E' incomprensibile che gli italiani non sappiano come comportarsi. Regole anche ferree, ma certe, perche' e' inimmaginabile che ci si trovi all'ultimo momento di fronte al fatto di non potere portare un augurio ad un genitore anziano, solo e magari anche malato". Sul fronte dei provvedimenti economici, anche nel discorso della Casellati, come e' stato ieri per il presidente della Camera Roberto Fico, tiene banco la questione dell'impiego delle risorse del Recovery Fund, ma soprattutto la preoccupazione di tutelare le prerogative del Parlamento nel processo decisionale, con un aperto riferimento alla questione piu' scottante: "Non credo - ha affermato la presidente - che nessuna cabina di regia o nessun gruppo di esperti possa sostituirsi alle necessarie decisioni del Parlamento. Non possiamo permetterci di sbagliare. Come per il Piano Marshall, l'opportunita' del Recovery Fund capita una volta sola nella storia. Disperdere le risorse disponibili in mille rivoli improduttivi sarebbe un errore imperdonabile, che finirebbe per ricadere sulle spalle dei nostri figli e nipoti".
"Una 'finanza di emergenza' basata su interventi assistenziali a pioggia non e' la risposta che il Paese si attende. Serve piuttosto lavorare ad un "Progetto Italia" che guardi al futuro, garantendo prospettive reali di crescita e sviluppo E su questo fondamentale aspetto il Parlamento deve riguadagnare la sua centralita', garantire trasparenza e reale partecipazione ai cittadini rispetto al processo decisionale. Sono consapevole - ha aggiunto - che stiamo attraversando una situazione eccezionale, ma mi auguro che non si proceda piu' nel legiferare come nel decreto-legge Ristori. Abbiamo vissuto una concatenazione di ben quattro provvedimenti a contenuto plurimo confluiti in un unico testo attraverso emendamenti e subemendamenti governativi. Non solo la lettura e' stata difficile, ma anche il vaglio di ammissibilita' degli emendamenti.
La centralita' delle Camere - ha detto ancora la presidente - non e' incompatibile con la rapidita' decisionale. Basta la volonta' politica. Che possibilmente significhi collaborazione tra maggioranza e opposizione. Ad oggi, non abbiamo ancora visto grandi frutti". Il rischio, per Elisabetta Casellati, e' che una situazione di stallo, di fronte a una crisi feroce come quella in corso a causa della pandemia, porti "a un disagio sociale fuori controllo", che si puo' scongiurare solo "evitando che le diseguaglianze si acuiscano ulteriormente, tutelando le fasce deboli della popolazione". Infine, l'insofferenza e le critiche della presidente non hanno risparmiato la proliferazione incontrollata e non verificata di "martellanti opinioni di virologi e di alcuni esperti diffuse dai media, non di rado contraddittorie fra di loro", che "hanno ingenerato un grave disorientamento e confusione nell'opinione pubblica sulla gestione dell'emergenza sanitaria". "Occorre - ha concluso - ci sia una voce ufficiale del Governo, che muova dall'accesso ai report del Comitato tecnico scientifico".