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Politica
Elezioni Ue, il manifesto del M5S. Così punta a diventare l'ago della bilancia

Cambiare l'Europa come si sta cambiando l'Italia. E' l'obiettivo del Movimento 5 Stelle per le elezioni del Parlamento di Strasburgo che si terranno a fine maggio del prossimo anno. Luigi Di Maio e i suoi fedelissimi stanno iniziando a mettere a punto il manifesto per il voto e puntano a diventare l'ago della bilancia rompendo la storica alleanza tra Partito Popolare Europeo e Partito Socialista Europeo che attualmente sostiene la Commissione Juncker. Come target c’è anche l’abbattimento dell’asse franco-tedesco che, di fatto, guida, anche con accordi segreti, l’attuale Unione europea. Il tutto con il sostegno silente dell’Amministrazione Trump, grazie all’ottimo rapporto tra il premier Conte e il presidente degli Stati Uniti.

Il M5S, come ha spiegato Affaritaliani.it in questo articolo (clicca qui), lavora per costruire un gruppo all'Europarlamento di 'nuovi nuovi' diverso dai “finti nuovi”, ovvero i classici sovranisti/euroscettici della Le Pen. Dal 2014 ad oggi i grillini sono stati nel gruppo Europa della Libertà e della Democrazia Diretta egemonizzato dallo Ukip (storici i siparietti tra Beppe Grillo e Nigel Farage) che, comunque vada a finire con la Brexit, non torneranno al Parlamento Ue. E, ad ogni modo, dopo il referendum sull'uscita del Regno Unito dall'Unione, le strade si sono separate. Gli eurodeputati pentastellati hanno spesso votato in maniera diversa rispetto a quelli leghisti, ultimo esempio in ordine di tempo è stato il Global Compact.

Il M5S guaderà ai Verdi tedeschi in forte ascesa (nei sondaggi sono il secondo partito sopra il 20%) e austriaci oltre ad altre formazioni minori come il Partito dei Liberi Cittadini ceco, il polacco KORWiN (ex Congresso della Nuova Destra) e Ordine e Giustizia (Lituania). Ma il vero colpo di scena potrebbe arrivare dalla Francia. Cedric Guemy, uno dei leader moderati della mobilitazione dei Gilet gialli che sta dilagando in tutto il Paese contro il governo fallimentare di Emmanuel Macron, ha annunciato l'intenzione di evolvere verso un movimento / partito proprio per le Europee (quando, a differenza delle Presidenziali e delle Legislative, si voterà con il sistema proporzionale e non maggioritario a doppio turno). Guemy ha affermato senza mezzi termini: "Penso che finiremo come il Movimento 5 Stelle in Italia".

Ecco quindi arrivare da Parigi, patria dell'alleata numero di Salvini (la Le Pen), una sponda per i 5 Stelle. Secondo alcuni sondaggi-lampo, un soggetto politico nato dai Gilet gialli potrebbe anche superare il 10% alle Europee di fine maggio portando un bel numero di eurodeputati a Strasburgo. L'obiettivo del M5S in Europa è quello di diventare ago della bilancia tra i sovranisti e i Popolari (i socialisti visti i sondaggi sono destinati a ridimensionarsi drasticamente) comunque profondamente divisi al loro interno. I primi hanno il problema dei tedeschi di Alternative für Deutschland che ancora non hanno deciso se far parte del gruppo Salvini-Le Pen e che qualche settimana fa hanno pesantemente attaccato la Lega sulla Legge di Bilancio e sul deficit troppo alto.

Il PPE, invece, è profondamente spaccato tra la linea dei tedeschi della Cdu (diversi dalla Csu bavarese) dell'uscente Angela Merkel e quella portata avanti dall'ungherese Orban. Una convivenza Ovest-Est a rischio implosione tanto che il primo ministro di Budapest potrebbe lasciare i Popolari per aderire alla casa dei Conservatori (quella a cui aspira Giorgia Meloni nel caso in cui superasse il 4%). In questo quadro è evidente che un gruppo euroscettico non di destra formato da M5S-Gilet gialli (e forse i Verdi tedeschi) con 70-80 europarlamentari potrebbe essere decisivo per la futura Commissione europea, appoggiando o i sovranisti o il PPE (molto dipenderà dai risultati elettorali a livello europeo).

Tra i punti chiave dell'agenda pentastellata per il voto di fine maggio 2019 potrebbero esserci l'abolizione del Fiscal Compact, l'adozione degli eurobond, il cambiamento dello statuto della Bce sul modello della Federal Reserve, l'alleanza fra i paesi mediterranei per una politica comune soprattutto in tema di immigrazione, gli investimenti in innovazione e nuove attività produttive esclusi dal limite del 3 per cento annuo di deficit di bilancio, i finanziamenti per attività agricole e allevamento finalizzati ai consumi nazionali interni, i finanziamenti in attività agricole e l'abolizione del pareggio di bilancio.

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    m5s unione europeam5s europam5s elezioni europee





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