Finanziamento pubblico ai partiti, è ora di fare chiarezza
Soldi ai partiti? Dopo lo scandalo Parnasi, "la crisi delle vendite delle salsicce" non basta più
Unica spiegazione alla chiusura delle sedi di partito, con relativi licenziamenti, la crisi della vendita delle salsicce. Dal 1994 una corsa per moralizzarsi dopo l’unica voce di verità pronunciata da Craxi nel 1992: “...tutti sanno...che buona parte del finanziamento politico è irregolare o illegale...” tutti poi si rivelarono spergiuri.
Non ebbe coraggio, per non esser tale, neanche l’ex Presidente Napolitano che prima di esser Ministro all’Interno del Governo Prodi, fu “ministro degli Esteri” (per i rapporti assieme al collega Cossutta) in Urss.
Sì perché il sistema illegale per tutti i partiti della Prima Repubblica si sviluppò per poter fronteggiare i costi della politica rispetto alla forza economica della Dc e del Pci (fruitritori di aiuti esteri, i primi dollari americani ed i secondi rubli russi oltre alle presumibili tangenti nazionali).
Con l’avvio di Tangentopoli ci fu la corsa alla falsa moralizzazione ma colpo di scena furono costretti, le due maggiori organizzazioni di massa, a licenziare qualche migliaio di dipendenti e vendere le sedi nazionali. Il tutto non certo, passatemi l’ironia, per il non percepire più tangenti o fondi esteri, ma specie per l’ex Pci, per non riuscire più a vendere salsicce durante le storiche feste dell’Unita che per questi erano il paravento dell’autofinanziamento.
Gli eredi della Dc e del Pci, autoassoltisi nell’amato Pd, permangono oggi nell’ipocrisia, Guerini: “noi del Pd abbiamo abolito il finanziamento pubblico “, ma sono costretti a lasciare anche la neo sede del Nazareno.
Ci dissero: non ci sarà più il finanziamento pubblico, ma si inventarono il rimborso elettorale peccato che, anche in questo caso, invece di ricevere la quota rispetto ai reali costi abbiano sempre preso almeno cinque volte di più in base al numero degli elettori e non alle “ricevute” apportate come sarebbe stato per ogni rimborso che un cittadino, nello svolgere la propria attività, avrebbe ottenuto dal proprio datore di lavoro.
Sino a quando i partiti non capiranno che l’indignazione passa dalle prese in giro anche qui ricordate e dalla pessima qualità della vita e non da quanto la politica costi, questa sarà sempre sotto schiaffo ed in esilio.