Politica

Genova ponte crollato, "20 miliardi di euro ai Benetton?Non glieli daremo mai"

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

Genova, il viceministro ai Trasporti e alle Infrastrutture Edoardo Rixi ad Affaritaliani.it. INTERVISTA

 

Crollo ponte: al via Commissione, dopo si valuta revoca - Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con decreto del 14 agosto, ha istituito una "Commissione ispettiva per svolgere verifiche e analisi tecniche sul crollo" del Viadotto Polcevera. Lo si legge in una nota del Ministero, in cui si precisa che "e' il primo atto con cui il Ministero intende fare luce sull'accaduto e avviare tutti gli accertamenti per la contestazione di eventuali inadempienze del concessionario". Le risultanze - precisa la nota - entreranno nella valutazione per la procedura di un'eventuale revoca della concessione.

Quando il governo dice che revocherà la concessione a Società Autostrade, parla solo dell'A10 o di tutta la rete gestita da Società Autostrade? "Dipende dal comportamento dell'azienda", risponde ad Affaritaliani.it il viceministro ai Trasporti e alle Infrastrutture Edoardo Rixi. Che spiega: "Tutta questa partita dipende dal comportamento dell'azienda. Noi dobbiamo avere dei concessionari che capiscano cos'è la social responsability, ovvero il fatto che loro non vivono per lucrare sui passaggi autostradali. Vivono per fare una funzione che è sostitutiva di un servizio che potrebbe erogare lo Stato e che quindi ha una valenza sociale. Il che vuol dire che tutto deve essere fatto con la massima sicurezza e con la massima solerzia. In caso di eventi catastrofici devono essere loro i primi a intervenire, devono essere loro a comunicarli, devono essere loro a prendersi carico di tutto ciò che avviene normalmente in qualsiasi Paese civile. Altrimenti lo Stato ha firmato atti in cui ci sono clausole vessatorie ma come non valgono per i privati non valgono neanche per lo Stato, che deve essere in grado di tutelare gli interessi pubblici e il diritto di ogni cittadino di viaggiare sicuro. Quindi tutte le concessioni sono  state date nell'ottica che lo Stato riteneva si di lasciare utili a queste aziende, le quali però potessero garantire la sicurezza pubblica con investimenti importanti e di conseguenza nel caso di rischio, poter avere le risorse per abbattere le strutture e rifarle. Chiaramente questo evento mette in discussione l'intero sistema. Non so dire fino a dove arriveremo e dove non arriveremo, tutto dipenderà anche dal senso di responsabilità che saprà dimostrare il concessionario".

Quindi all'A10 verrà tolta la concessione e per gli altri tratti autostradali si vedrà... "Noi andiamo avanti per la nostra strada. Oggi un concessionario non deve pensare alla sua concessione ma alla responsabilità civile, intesa non solo a livello di diritto ma come parte di una comunità. Così come fanno negli Stati Uniti, nei Paesi anglosassoni piuttosto che nei Paesi di lingua tedesca. Il tema è: se hai un'infrastruttura in gestione eroghi un servizio alla comunità. Se tutte le volte guardi le clausole e fai un discorso esclusivamente di diritto forse non hai la levatura morale e umana per poter gestire un servizio di interesse pubblico".

Si parla di 20 miliardi di penale da pagare a Società Autostrade in caso di revoca delle concessioni... "Beh, proviamo a prenderle", replica Rixi. Il governo quindi non pagherà mai questi soldi? "Mai, mai. Sbagliano atteggiamento. Loro oggi devono pensare alle vittime, al disastro che è avvenuto e alla responsabilità oggettiva che hanno". E non ai 20 miliardi di penali... "Esatto. Se loro guardano a quello...vuol dire che il muro sarà sempre più rigido".

Il governo sta valutando l'ipotesi di rinazionalizzare le autostrade come ha proposto Giorgia Meloni? "E' l'ultima spiaggia. Però è chiaro che non è accettabile che nel 2018 venga giù un viadotto e che il primo comunicato di Autostrade sia che il ponte è venuto giù perché l'ha colpito un fulmine...fa piangere. Se pensano che sulla gente si possa lucrare non va bene. E' giusto che le aziende private abbiano un utile, ma, soprattutto quando gestiscono un servizio, dimostrino di avere un senso di responsabilità sociale".

Quindi la nazionalizzazione della rete autostradale non è esclusa? "Non è escluso nulla. Dovremo rivedere tutto, perché se emergerà, come dicono da Autostrade, che loro hanno fatto tutto quello che gli è stato chiesto vuol dire che il sistema concessorio, così come sono previsti i contratti, non è soddisfacente per codesto governo. Stiamo facendo anche verifiche interne al ministero e non solo a Società Autostrade. Non escludiamo nulla, però questa volta non si farà finta di niente. Comunque almeno non far pagare i transiti delle pubbliche assistenze e i pedaggi autostradali intorno a Genova in questo momento, visto che ad esempio la Val Polcevera ha solo ormai viabilità autostradale, sarebbe già un segnale che sono imbarazzato a dover chiedere pubblicamente. Sono imbarazzato per loro".

In definitiva? "Questo è un rapporto che non è solo contrattuale ma denota una scarsa propensione a sostituirsi allo Stato, che ragiona in maniera diversa. Un concessionario fa quello che prima faceva lo Stato e deve dimostrare di avere un'altrettanta capacità di cura dei cittadini. Quindi prima vengono gli utenti e poi viene il profitto. Lo dico anche a tutela dei tanti azionisti, viste le quotazioni del titolo Atlantia. Gli azionisti sono cittadini e si tutelano difendendo i cittadini e dimostrando che questa azienda ha senso di responsabilità, se invece sono dei predoni è un problema. Il tema è questo: in base al loro atteggiamento il governo valuterà. Ma non valuta su ricatto. Il tema non può essere 'o fate così e non farete mai più il ponte'. Se quella è la loro posizione i soldi non li vedranno mai e siamo pronti a dimostrare che in questo Paese ha ancora senso mettere su un governo", conclude il viceministro.