Europee/ Cipro verso il voto tra le tensioni con Ankara e l'opportunità gas
SPECIALE ELEZIONI EUROPEE 2019/ Divisioni interne, tensioni con la Turchia, avanzata euroscettica. Cipro, piccola isola che col gas può diventare cruciale
Si avvicinano le elezioni europee di maggio. Un appuntamento cruciale per il futuro dell'Europa. Le forze politiche tradizionali di centrodestra e centrosinistra devono fronteggiare l'avanzata di sovranisti, populisti ed euroscettici. In attesa di conoscere la composizione del nuovo Europarlamento, Affaritaliani.it esplora la situazione geopolitica ed economica dei singoli paesi alla vigilia del voto.
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CIPRO, I TEMI DEL VOTO/ Divisioni interne, rapporti con la Turchia, energia
Le potenzialità dell’isola di Cipro, apparentemente minime, possono invece rivelarsi sterminate. I preziosi fondali marini sotto l’isola hanno in serbo risorse considerevoli. Per questo, ma non solo, le tensioni con la Turchia sono destinate a permanere. Cipro è situata nell’estremo oriente del mar Mediterraneo in una regione del mondo per niente stabile, “circondata” da Ankara a nord, la Siria e il Libano a est e Israele ed Egitto a sud. Cipro è divisa fin dal 1974 quando, al tentativo di annessione da parte del regime militare greco, seguì l’invasione della Turchia, giustificata da Ankara come necessaria, al fine di proteggere la minoranza turco-cipriota. Una separazione che tutt’oggi fa di Nicosia l’ultima capitale al mondo divisa da un muro. La forma di governo è di tipo presidenziale con elezione diretta a doppio turno del Presidente che guida il Consiglio dei Ministri e ne nomina i membri. Attualmente l’esecutivo è guidato dal leader del partito di centro-destra Anastasiades, riconfermato alle elezioni presidenziali nel febbraio 2018 dopo il primo mandato del 2013. Come Malta e Lussemburgo, Cipro detiene 6 seggi nella plenaria europea, il che non è proporzionato all’importanza strategica e geopolitica che Cipro assume nello scacchiere internazionale. L’entrata della Repubblica di Cipro all’interno dell’Unione Europea è avvenuta nel 2004; quattro anni più tardi, nel 2008, Nicosia aderiva alla moneta unica, proprio nell’anno in cui aveva inizio la forte crisi economica.
I gruppi parlamentari tradizionali sono principalmente quattro: Disy, il partito cristiano-conservatore e membro del PPE (Partito Popolare Europeo); Akel, partito di centro-sinistra e membro del gruppo europeo GUE/NGL (Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica); Diko, partito di centro e membro del S&D (Gruppo dell’alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici) ed Edek, Movimento dei Social Democratici e membro del gruppo PSE (Partito socialista Europeo). A questi vanno aggiunti i partiti nati dalle ultime elezioni parlamentari del 2016: Alleanza dei cittadini (sinistra), Movimento per la Solidarietà (destra) ed Elam, Fronte Popolare Nazionale, quest’ultimo paragonato dalla stampa locale al partito greco di estrema destra Alba Dorata. Queste tre nuove formazioni politiche si collocano nello schieramento euroscettico che a Cipro non rappresenta la maggioranza come in altri paesi dell’Ue nonostante le severe politiche d’austerity imposte da Bruxelles a partire dal 2013. A Cipro infatti furono concessi fondi pari a circa 10 miliardi di euro, resi disponibili dall’European Financial Stability Facility per implementare il salvataggio del sistema bancario.
CIPRO, L'AGENDA ECONOMICA/ L'opportunità del gas naturale, la bacchettata della Commissione Ue
L’economia cipriota è molto aperta al commercio internazionale e dipende dalle importazioni, le quali producono un deficit commerciale strutturale. Il PIL, in forte aumento nel 2016 (+3,4%) e nel 2017 (+3.9%), dovrebbe continuare a svilupparsi con un tasso di circa il 3,5% nel biennio successivo, con la disoccupazione in calo sotto il 10%. Il prodotto interno lordo inoltre è costituito per l’80% da turismo, trasporti e finanza. Nonostante gli incoraggianti dati di crescita degli ultimi anni, la Commissione europea nei giorni scorsi ha dichiarato che Cipro, insieme a Grecia e Italia, presenta uno 'squilibrio economico eccessivo'. La Commissione ha altresì affermato che continuerà il monitoraggio specifico nell'ambito del semestre europeo.
Un altro settore che potrebbe ulteriormente sostenere la crescita economica del paese è quello energetico. A seguito delle esplorazioni nelle acque territoriali cipriote sono stati scoperti i primi ingenti giacimenti di gas naturale e il successivo sfruttamento ha causato un delicato contenzioso (l’ennesimo) con la Turchia che non ha riconosciuto il diritto esclusivo di Nicosia allo sfruttamento unilaterale dei giacimenti off-shore. Ankara ha esortato Nicosia ad ampliare la gestione dei preziosi fondali marini, minacciando un intervento militare se necessario. Considerato che i medesimi giacimenti di gas sono a cavallo con la ZEE (zona economica esclusiva) di Israele, la situazione si fa ancora più delicata, in quanto Tel Aviv è a sua volta contestata per i piani di sfruttamento energetico da Libano ed Egitto. Proprio qualche giorno fa, il ministro dell'Energia cipriota, Giorgos Lakkotrypis, e la compagnia petrolifera americana ExxonMobil hanno annunciato la scoperta di un ulteriore ed enorme giacimento di gas a sud dell'isola. Le riserve di gas naturali ammonterebbero a circa 227 miliardi di metri cubi. Il fresco ritrovamento rischia chiaramente di acuire le tensioni con la Turchia ma apre anche a un nuovo scenario: Cipro sarà cruciale per gli equilibri internazionali nel Mediterraneo. Alcuni analisti prevedono che l'utilizzo del gas cipriota possa emancipare l'Europa dalla dipendenza energetica verso la Russia.
CIPRO, SITUAZIONE GEOPOLITICA/ I legami con Russia e Israele, la rinnovata importanza strategica
Essere membro dell’Unione europea non permette solamente a Cipro di far parte del grande mercato unico e di godere dei benefici che l’Unione garantisce ma concede soprattutto il potere di veto su questioni rilevanti che riguardano il futuro assetto dell’Unione e la sua proiezione esterna, in particolare sul negoziato per l’ingresso della Turchia. Ciò consegna nelle mani di Cipro un forte potere negoziale sulla partita interna che sta conducendo ormai da più di 40 anni con la Repubblica Turca di Cipro Nord, sotto l’influenza della Turchia.
I rapporti con le grandi potenze del sistema internazionale
Tradizionale alleata della Russia, Cipro tiene in piedi e alimenta i legami commerciali con Mosca nonostante non abbia posto il veto al rinnovo delle sanzioni Ue a seguito della crisi ucraina, criticando apertamente l’azione di Bruxelles. La Russia per di più gioca ora una parte da protagonista nel Mediterraneo dove l’abituale influenza statunitense si sta affievolendo. A marcare l’intesa fra Nicosia e Mosca è la forte presenza navale russa nella regione e dal 2015 le navi militari possono accedere al porto di Limassol (sud di Cipro) e alla base aerea di Paphos (sud-ovest di Cipro) per rifornimenti. D’altra parte, è necessario tener conto della presenza sull’isola di una comunità russa consistente, pari a circa 50 mila persone, con posizioni di rilievo negli ambienti finanziari locali.
Il top dog del sistema internazionale, gli Stati Uniti, ha notevole considerazione per Cipro, tanto che nel 2014, è stata nominata “partner strategico” dagli Stati Uniti che hanno riconosciuto all’isola un ruolo emergente (a dimostrazione della rilevanza dei giacimenti scoperti). Pur non essendo membro NATO, la collaborazione con gli Stati Uniti nella lotta al terrorismo internazionale è proficua e certificata da un trattato di mutua assistenza stipulato nel settembre del 2002, a un anno dall’attentato terroristico di matrice islamica a New York che colpì le twin towers. Pur non facendo parte della NATO come anticipato, grazie allo speciale rapporto con la Grecia e all’appartenenza all’Ue, Cipro rappresenta il fianco orientale dell’organizzazione internazionale di natura difensiva.
Attraverso la “Belt and Road Initiative” (Bri), la “nuova via della seta”, la Cina penetra commercialmente nel Mediterraneo e fa perno sul porto ateniese del Pireo, di cui Cosco detiene la maggioranza dell’autorità portuale. Cosco è la compagnia di stato cinese che fornisce servizi di spedizioni e di logistica. La sua flotta vanta più di 800 navi. Tutto questo favorisce inevitabilmente di riflesso Cipro e grazie al filo diretto sorto, la Cina rappresenta il suo 3° partner commerciale collocandosi davanti l’Italia di una posizione.
I comuni progetti di sfruttamento dei giacimenti di gas nel mediterraneo orientale hanno permesso a Cipro e Israele di potenziare una crescente intesa che si è allargata anche al settore della difesa, culminata nel 2012 con l’accordo sulla cooperazione fra intelligence. Non è l’unica convergenza fra i due paesi, infatti nel 2017 a Tel Aviv, Cipro e Israele insieme a Grecia e Italia, hanno concordato preliminarmente la costruzione del gasdotto East Med: un progetto d’interesse europeo e sgradito alla Turchia, il cui fine è portare gas naturale israeliano e cipriota in Europa attraverso Grecia e Italia. E’ interesse primario europeo diversificare il più possibile le fonti di approvvigionamento di gas e l’asse Nicosia-Tel Aviv risponde a questa esigenza. Pertanto, sul piano della sicurezza, il rapporto trilaterale Cipro-Grecia-Israele forma una nascente architettura di sicurezza in una regione da sempre travagliata.
La collocazione geografica di Cipro, talvolta in passato penalizzante, oggi è valorizzata dalle ottime relazioni a occidente e oriente, divenendo sempre di più vero e proprio ponte fra i due mondi, puntando all’ambiziosa idea di saldare definitivamente la faglia euroasiatica.
CIPRO, SONDAGGI IN VISTA DELLE EUROPEE/ Il centrodestra in forte calo, crescono gli euroscettici
Affaritaliani è in grado di pubblicare gli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto a Cipro in vista delle elezioni europee, effettuati dalla società Pulse per conto del canale televisivo Alpha Cyprus. Attualmente esprimono questa proiezione:
- Disy (centro-destra, membro PPE) 17%
- Akel (centro-sinistra, membro GUE/NGL)12%
- Diko (centro, membro S&D) 6%
- Elam (estrema destra) 5%
- Edek (socialisti, membro PSE) 3%
- Indecisi 29%
- Astenuti 16%
Le proiezioni confermano il partito di centrodestra Disy come il più votato ma in forte calo rispetto alle presidenziali dello scorso 2018. Cresce Elam, il partito degli euroscettici gemellato con l’estrema destra greca Alba Dorata.
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