Il direttore de La Stampa Massimo Giannini, in isolamento da domenica per aver contratto il Covid-19, ieri sera è apparso a Otto e Mezzo da Lilli Gruber, in collegamento da casa e visibilmente debilitato. “Ieri ho passato una giornata in un importante ospedale romano. Ho visto tanta gente ricoverata, tanta gente che stava male, che si lamentava sdraiata sulle barelle e non era una terapia intensiva”, ha sottolineato Giannini. "Se oggi viviamo con insofferenza le restrizioni del governo, penso che dobbiamo metterci una mano sulla coscienza. Soprattutto i giovani – ha spiegato - devono avere grande senso di responsabilità, perché possono essere loro i principali veicoli del virus”.
L’apparizione televisiva di Giannini è stato un eccesso paradossale di narcisismo e di protagonismo o un servizio alla comunità, un aiuto alla conoscenza e alla verità, encomiabile e altamente morale? In altre parole, faceva bene a starsene tranquillo, risparmiandosi l’esibizione pubblica della malattia, oppure ha fatto bene a mostrarsi aggredito dal Covid in diretta televisiva?
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