Politica

Giustizia, dopo la bufera Nordio apre al dialogo coi pm e vede la Meloni

Il Guardasigilli apre alla collaborazione con tutti gli operatori per l'Inaugurazione dell'Anno Giudiziario e incontra il premier Meloni a Palazzo Chigi

Dopo la bufera sulle intercettazioni Nordio apre al dialogo con magistrati e avvocati e incontra Meloni a Palazzo Chigi

La photo opportunity che la premier Meloni fa girare dal suo staff alla stampa, dopo l'incontro a Palazzo Chigi con il ministro della Giustizia Carlo Nordio, cela il nervosismo degli ultimi giorni. Le polemiche sulle intercettazioni non si sono ancora placate, ma Meloni deve sfoggiare il suo miglior sorriso per tenere a bada i suoi dopo gli attacchi scomposti ai pm nella settimana dell'arresto di Messina Denaro. "Dare ai cittadini una giustizia giusta e veloce è una priorità assoluta di questo Governo e un impegno che abbiamo preso con gli italiani. Siamo determinati a mantenerlo nel più breve tempo possibile", fa sapere la premier in una nota a margine del confronto. Traduzione: le priorità della giustizia sono altre. Non la riforma delle intercettazioni, e comunque non subito.

Nordio prima di vedere la premier ha aperto al dialogo con tutti gli operatori della giustizia. Giudici e avvocati. Resta il malcontento nella maggioranza per le parole usate contro la magistratura, "il Parlamento non sia supino ai pm". Domenica scorsa Meloni aveva ribadito la "piena fiducia" nell'ex pm di Venezia ora guardasigilli, ma aveva anche fatto filtrare preoccupazione per le ripetute uscite "dirompenti" dell'ex giudice.

WhatsApp Image 2023 01 26 at 17.30.39Giorgia Meloni e Carlo Nordio

Nordio ha definito le intercettazioni, "un pericolo per la riservatezza e l’onore delle persone coinvolte, che spesso non sono nemmeno indagate. La loro diffusione, talvolta selezionata e magari pilotata, costituisce uno strumento micidiale di delegittimazione personale e spesso politica. Si tratta di sostanziali violazioni, quasi blasfeme, dell’articolo 15 della Costituzione, che fissa la segretezza delle comunicazioni come interfaccia della libertà. Quindi, ne proporremo una profonda revisione, e comunque vigileremo in modo molto rigoroso su ogni diffusione che sia arbitraria o impropria". 

L'apertura di Nordio è arrivata nel discorso tenuto oggi per l'inaugurazione dell'Anno Giudiziario. "Nel solco dell’azione riformatrice avviata dalla spinta del Pnrr - spiega - abbiamo la possibilità di conferire alla Giustizia un volto nuovo. Questa è la nostra assoluta priorità. Questo obiettivo ambizioso è raggiungibile solo con la leale collaborazione ed il costruttivo dialogo di tutti gli operatori nelle rispettive prerogative di ciascuno".

"Il Governo cercherà di conciliare le doverose risposte alle molteplici richieste di tutela dei cittadini con un rigoroso rispetto delle garanzie proprie di uno Stato di diritto", ha proseguito il Guardasigilli Carlo Nordio,  sottolineando che "Sicurezza e diritti sono un binomio inscindibile anche quando si affronta la complessa realtà del sistema penitenziario perchè, salvi i casi più gravi, la doverosa esecuzione della pena deve costituire il presupposto per il ritorno alla vita civile del detenuto. In tal senso ci adopereremo per favorire il lavoro, non solo nelle carceri, ma anche il rientro nella società dei liberi".

"Nel cantiere sempre aperto della Giustizia ogni futura riforma prima di essere affidata al Parlamento si comporrà attraverso l’ascolto di tutte le voci del sistema giustizia, dall’avvocatura, all’accademia, alla magistratura, la cui autonomia e indipendenza costituisce un pilastro della nostra democrazia garantito dalla Costituzione”, ha assicurato il ministro. 

"Autonomia e indipendenza della magistratura sono principi inderogabili, che hanno accompagnato tutta la mia lunga attività professionale in Procura. Se non avessi creduto e non credessi nella loro sacralità, non avrei rivestito la toga, come spero di aver fatto, con dignità e onore", ha concluso Nordio.