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Politica
Governo, D'Amato: "I Cavalieri del Lavoro stanno con Mattarella"

Grave l’irresponsabilità e l’arroganza istituzionale manifestata da Lega e Movimento 5 Stelle

Sono serviti 84 lunghi giorni per mettere insieme un programma avventuristico, pieno di contraddizioni e chiaramente non sostenibile, il cui unico filo conduttore era ed è il populismo e la demagogia che hanno contraddistinto il crescendo delle dichiarazioni di questi ultimi giorni. La forzatura istituzionale che ha portato alla rottura del percorso di formazione del governo è del tutto fuori luogo sul piano sia politico sia istituzionale. Chi l’ha praticata, al di là dell’arroganza e della provocazione istituzionale, non poteva non sapere quale sarebbe stato l’esito e dimostra la chiara intenzione di voler tornare alle urne nel tentativo del tutto egoistico, e non certo per il bene del Paese, di cercare di rafforzare le recenti affermazioni elettorali. Dimostrando così di avere in ben poco conto non solo gli interessi ma anche l’intelligenza degli italiani.

Piena condivisione e apprezzamento per scelte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Bene ha fatto quindi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui va il nostro convinto apprezzamento, a difendere le prerogative costituzionali con grande e ineccepibile rigore istituzionale. Dopo aver dato tutto il tempo necessario alla definizione di una squadra di governo, non poteva piegare l’Istituzione e la Costituzione alla forzatura del tutto strumentale fatta da Lega e Movimento 5 stelle. Non possono esserci incertezze ed esitazioni sulla collocazione internazionale del Paese e sulla nostra appartenenza all’area Euro. L’Europa va riformata e rafforzata con il metodo della trattativa tra partners e non con decisioni unilaterali. Quanto più radicali vogliono essere le riforme da portare avanti, tanto più responsabili, autorevoli e coerenti devono essere sia i contenuti sia i comportamenti istituzionali.

Evitare gravi danni ai cittadini, ai piccoli risparmiatori e alle imprese

La coalizione giallo-verde, nel tentativo di giustificare il suo piano di riforme economiche, ha dichiarato di voler tutelare l’interesse dei piccoli risparmiatori, delle imprese e degli imprenditori italiani. In realtà, nel mondo intero nessuna impresa può essere valutata e considerata migliore del proprio Paese. La credibilità e l’immagine dell’Italia quindi hanno un impatto determinante sulla credibilità e l’immagine delle imprese italiane nel mondo. La scompostezza delle dichiarazioni e dei comportamenti, la contraddittorietà dei programmi, l’indeterminatezza delle coperture di bilancio per riforme non sostenibili, stanno generando sgomento e preoccupazioni non solo negli investitori istituzionali e nei nostri partners internazionali, ma anche nei clienti e nei compratori dei prodotti delle imprese italiane.

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