Politica

Governo, "Salvini-Peppone e Di Maio Don Camillo. Le liti? Una finta..."

Alberto Maggi

I due ci sono o ci fanno? Parla Emanuele Fiano

"E' una finta. Solo campagna elettorale per le Europee". Emanuele Fiano, deputato del Partito Democratico, intervistato da Affaritaliani.it, analizza l'editoriale del direttore Angelo Maria Perrino 'La lite continua tra Di Maio e Salvini. Ma i due leader ci sono o ci fanno?' (clicca qui per leggerlo) con il quale si ipotizza che i due vicepremier fingano di litigare ma in realtà siano d'accordo.

"Si differenziano l'un l'altro perché siamo in campagna elettorale. Il problema di Di Maio - spiega l'esponente del Pd - è che, almeno nei sondaggi, ha perso voti anche verso la Lega e siccome sa che una parte del suo elettorato è molto sensibile al tema dell'anti-fascismo pigia su quel tasto per un tabù nei confronti del Carroccio. Sulla flat tax Di Maio afferma di voler difendere la classe media perché sa che i 5 Stelle hanno preso molti voti nel 2018 al Centro e nel Mezzogiorno, ovvero in quella parte del Paese dove il ceto medio è molto diffuso. E quindi va in questa direzione in piena campagna elettorale per non lasciare campo libero all'alleato di governo che è anche avversario il 26 maggio".

E il segretario della Lega? "In questo momento Salvini si sente molto più immerso in una dimensione di leadership europea e sta cercando di trovare le alleanze più ampie possibili per il suo partito. Sta puntando al miglior risultato a livello europeo perché se vuole davvero cambiare le cose come lui ha in testa non basta un buon risultato della Lega in Italia, ma devono cambiare i numeri al Parlamento Ue. Io non credo che il suo gruppo sarà il primo a Strasburgo dopo il 26 maggio, ma intanto il ministro dell'Interno lavora per diventare il leader europeo della destra sovranista. E in termini assoluti, comunque, il gruppo farà certamente un bel balzo rispetto ai numeri del Parlamento uscente".

Infine Fiano paragona Salvini a Peppone e Di Maio a Don Camillo. "In questo caso il super-ideologizzato, anche se non comunista, è il ministro dell'Interno. Mentre colui che cerca di mostrare l'animo pacificatore è il leader del M5S", conclude il deputato dem.