Politica
Governo, Tajani (Forza Italia): Salvini come Renzi, sulla sicurezza solo spot
Intervista di Affaritaliani.it ad Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo e vice-presidente di Forza Italia
"Forza Italia sta con la legge. C'è una legge e deve essere rispettata da tutti, anche dai sindaci. Poi il governo ci deve dire qual è la sua linea, visto che Conte dice una cosa e Salvini ne dice un'altra. Tutto ciò dimostra ancora una volta che sono dei grandi pasticcioni". Antonio Tajani, vice-presidente di Forza Italia, intervistato da Affaritaliani.it, commenta lo scontro sul Decreto Sicurezza senza risparmiare pesanti affondi contro il leader della Lega.
Fa bene Salvini a dire che non cambia una legge per lui molto importante? "La legge la cambia il Parlamento, semmai, e non Salvini. Non è un problema personale di Salvini, è una legge della Repubblica e va rispettata, è stata firmata dal Capo dello Stato e ha avuto il voto del Parlamento. Non è una legge di Salvini, non esistono fatti personali. La Repubblica è dei cittadini italiani, le leggi sono fatte dal Parlamento e Salvini fa il ministro dell'Interno. Poi sul ministero dell'Interno possiamo dire molte cose che non funzionano. Ad esempio gli scontri che sono avvenuti a Milano prima di Inter-Napoli potevano essere evitati...", attacca il presidente del Parlamento europeo.
C'è stata quindi una mancanza da parte del ministro anche in altre vicende? "Ripeto, non sono mai fatti personali, sono fatti politici. Salvini ci deve spiegare perché è avvenuta la vicenda Desirèe e perché si ammazzano i pentiti. Queste cose ce le deve dire. La sicurezza non significa mettersi la mattina la giacca della Polizia e la sera quella della Guardia di Finanza e poi quella dei Carabinieri. Bisogna anche avere un po' di rispetto per l'uniforme".
Quanto al Dl Sicurezza, Tajani aggiunge: "Tocca alla Corte Costituzionale dire se è incostituzionale, secondo me non lo è. I sindaci devono rispettare la legge e non è che si possono alzare la mattina e dire che non la rispettano, ma è la stessa cosa che diceva Salvini in passato ovvero che non rispettava le leggi. Le leggi si rispettano sempre e comunque, poi se non piacciono si va alla Corte Costituzionale. Siamo in un sistema democratico e le regole valgono per tutti. Salvini è come Renzi, e Renzi è come Salvini". Cioè? "Adesso i sindaci si lamentano del Decreto Sicurezza e dicono che non rispettano la legge, Salvini diceva che era giusto ribellarsi alle leggi ingiuste di Renzi e del Pd. Fanno tutti e due la stessa cosa, il problema è che vanno rispettate le leggi. Da questo punto di vista Salvini è come Renzi, solo spot di propaganda".
Un voto al ministro dell'Interno per quanto fatto finora? Arriva alla sufficienza? "Non è una questione di voti a Salvini, ma al governo. Se Salvini dice una cosa e poi il governo ne dice un'altra... vediamo come finisce, e infatti stanno già litigando. Salvini mi sta pure simpatico personalmente, il problema è soltanto e tutto politico. Sulla sicurezza ci sono sindaci 5 Stelle, come quello di Pomezia, che si schierano dalla parte dei sindaci di sinistra. Salvini dice dimettetevi e il primo ministro dice venite a parlare. Regna sovrana la confusione. La politica sulla sicurezza non è soltanto fare degli spot, ma è qualcosa di più serio. Vorrei sapere che cosa hanno fatto a Scampia e quali sono le strategie per riportare in quel luogo la legalità. Vorrei sapere quali sono le strategie contro il traffico di droga. E anche che cosa intende fare il ministero della Giustizia quando la sera arrestano qualcuno e la mattina dopo già lo tirano fuori. Pensiamo all'omicidio di Alatri, la sera prima quella persona era stata arrestata con 200 dosi di cocaina e poi il giudice l'ha fatta uscire dicendo che era per uso personale. Ci devono molte risposte sulla sicurezza", conclude Tajani.