Gramellini sul Corsera sdogana Trump contro i maestri di bon ton di sinistra
Gramellini sdogana Trump sul Corriere. E bacchetta i maestri di bon ton di sinistra
Trump che gira per Roma con dieci auto al seguito (come peraltro fece anche Obama)? Un cafone. La moglie Melania si rifiuta di dargli la mano? E giù accuse di maschilismo. la figlia Ivanka che in osteria scambia la foto del laziale Chinaglia per quella di un santo? Tutti a darsi di gomito. Nella foto con il Papa, che sul web ha già scatenato decine di meme e di prese in giro, è l'unico che sorride? Fuori luogo. Bergoglio gli parla in spagnolo perché non sa l'inglese? No, lo fa in segno di sfregio. Definisce losers (sfigati) i terroristi? Termine troppo televisivo.
Il giorno dopo la visita a Roma di Donald Trump fioccano le critiche verso il nuovo Presidente e la sua famiglia. I radical - chic nostrani godono dopo un po’ di tempo che stavano a secco: secondo loro la visita italiana del Presidente Usa Donald Trump è stata una esibizione di gaffe e pacchianerie.
E così arriva la stoccata di Massimo Gramellini nella sua rubrica quotidiana "Il caffè" sul Corriere della Sera ("Tu chiamale se vuoi ossessioni"), che sdogana Trump e bacchetta i "maestri di bon ton della sinistra che fu". A loro "la breve campagna d'Italia della famiglia Trump ha offerto una ghiotta occasione per ribadire che quei parvenu sono impresentabili in società", scrive l'editorialista. Eppure "il ventennio berlusconiano dovrebbe aver insegnato che il modo migliore per prolungare la carriera di un avversario politico consiste nel trasformarlo in un'ossessione".
Insomma, Trump promosso e difeso in prima pagina. E quella sinistra snob, che fa di tutto per non sembrarlo, bacchettata: "E' curioso che a esercitarsi nel dileggio siano gli stessi che esaltano la diversità come valore. Purché il diverso sia compatibile con loro. Altrimenti diventa subito un inferiore".