Politica
Grillo s’è dato una calmata perché non è più protetto legalmente
Le stelle sono stelle e il denaro è sempre il denaro
Insomma un do ut des a fin di bene (il suo). Ora, a causa della legislatura conclusasi proprio grazie a Conte che fece cadere Draghi con una mozione sul termovalorizzatore romano, sembra che tale scudo legale sia venuto meno.
Ecco, si dicono i più accorti esegeti del pensatore genovese, perché il Maestro, l’Elevato degli Elevati, il Signore dell’Altrove se ne sta moscio e abbacchiato in un angolo del camerino. Non litiga più, non si incazza come una belva feroce, non sputazza più invettive contro i giornalisti, non molesta più i cittadini. S’è acquietato. Sembra un pecorello al pascolo.
Diranno gli improvvidi e i superficiali: s’è quietato perché ora lavora come comico ed ammorba l’Italia con un altro “spettacolo” che non fa più ridere nessuno e non vuole irretire ulteriormente i l pubblico pagante. Ma forse non è così. Magari Grillo, il genovese, s’è fatto un paio di conti della serva, come si suole dire, e siccome i 300.000 cucuzzi ancora non sono atterrati e la manleva latita, meglio starsene buoni.
È vero che lui è seguace del Santo giullare Francesco, come lo chiamava l’amico Dario Fo. Ma lo sgheo luccica e ammalia e qualcuno dice di aver visto Grillo a Sampierdarena che in un torrentello guardava perso l’acqua, come Gollum il Grigio ne Il Signore degli Anelli. Qualcuno lo ha sentito dire: “Il mio tesssssoro!” mentre si rigirava estasiato un tallero di Maria Teresa.