Politica

Grillo s’è dato una calmata perché non è più protetto legalmente

Di Giuseppe Vatinno

Le stelle sono stelle e il denaro è sempre il denaro

Ma dicevamo che le stelle sono sempre stelle, anche se solo Cinque, e quella di Grillo si chiama alfa sgheis, cioè il denaro. Due minacciose nubi si palesano sui villozzi titolati liguri, toscani e sardi: una si chiama scadenza del contratto da 300.000 euro annui per la collaborazione del garante al Movimento in funzione di “comunicatore”. Il rinnovo, si dice si mormora, sarebbe prossimo ma Grillo è uomo di denari e se non vede non crede. L’altro nuvolone è invece più etereo ma non per questo meno pericoloso per l’irascibile comico genovese. Si dice, si mormora, si sussurra che Grillo non sia più coperto da manleva legale per cause legate alla sua attività politica.

Infatti, nel 2018, il fondatore dei Cinque Stelle, proprio in prossimità delle elezioni vittoriosissime, aveva fatto un accordo in tal senso con Luigi Di Maio e da Davide Casaleggio, che allora erano buoni amici e rappresentavano il vertice del Movimento. Un accordo che lo mettesse al sicuro dai nemici che volevano la sua perdizione. Così lo scaltro Garante aveva dato il suo assenso all’utilizzo del simbolo del Movimento in cambio dell’usbergo legale.