Politica

I vescovi bocciano l'autonomia. Dalla Cei assist (anti-Lega) a Meloni

Di Giuseppe Vatinno

La Cei contro l'autonomia differenziata, cavallo di battaglia della Lega: "Può rischiare di separare ancora di più le zone interne"

«Ho sentito la preoccupazione di molti vescovi del Meridione di fronte al progetto delle autonomie: non c’è sostenibilità senza solidarietà che non toglie a qualcuno ma rende tutti migliori: questo progetto si chiama bene comune e non c’è bene se non c’è comune».

Come del resto dichiarò in forma scritta -sempre da Benevento- lo stesso Zuppi lo scorso anno:

“L’Autonomia differenziata danneggia il Sud e l’Italia: non farebbe altro che accrescere le diseguaglianze: Chiediamo alla politica interventi seri, concreti, intelligenti, ispirati da una progettualità prospettica, non viziata da angusti interessi o tornaconti elettorali”

Ma qui si può fare qualche considerazione politica.

Il tema dell’Autonomia differenziata è portato vanti dalla Lega con l’appoggio non molto convinto di Fratelli d’Italia che l’accetta a patto però di avere il presidenzialismo, tema caro storicamente alla destra, dall’MSI ad Alleanza Nazionale per arrivare infine a Fratelli d’Italia.

Si pensi che Giorgio Almirante, icona della destra nazionale, era profondamente contrario all’instaurazione, peraltro prevista dalla Costituzione, delle Regioni.

La posizione della Chiesa cattolica è certamente frutto di una elaborazione dei temi cristiani, di una “pastorale” come ha detto Zuppi, tuttavia non si può non notare che di fatto rafforzi la Meloni nella sua trattativa con la Lega.

E non può parimenti fuggire che dall’inizio di quest’anno si registra una grande sintonia tra il premier e il Papa, suggellata dall’appoggio dato dalla Santa Sede al governo sui migranti per coinvolgere l’Europa nel problema.

Altro dato di fatto è che la Commissione bicamerale di inchiesta sul caso Orlandi che vede il Vaticano in prima battuta, è stata limitata nei suoi tempi di indagine proprio da Fratelli d’Italia.

Un assist a Oltretevere in un inedito dialogo che sorprende ancora una volta il centro – sinistra.