Il fascismo di Tajani arriva a Bruxelles. E adesso il presidente trema...
Antonio Tajani nell'occhio del ciclone. Ospite radiofonico ieri sera al programma "La Zanzara" su Radio24, incalzato dal conduttore Giuseppe Cruciani, Tajani si è lasciato andare a giudizi inaccettabili sul fascismo e la figura di Mussolini che hanno scatenato la polemica politica.
Una volontà di visibilità a livello mediatico risultata però un'arma a doppio taglio per il delfino designato di Silvio Berlusconi che, così facendo, è stato asfaltato dalla lingua tagliente del giornalista radiofonico Giuseppe Cruciani, finendo ingenuamente al centro di un nuovo caso.
Il guaio è che la questione ha superato i confini nazionali ed è arrivata a Strasburgo, dove Tajani è presidente del Parlamento europeo. E qui sono esplose le critiche: dai Socialisti e Democratici, che hanno chiesto un passo indietro di Tajani, a Guy Vehofstadt, capogruppo dell'Alde, che lo ha criticato aspramente per la sua mancanza di neutralità politica, accusandolo di "usare il Parlamento per la campagna elettorale".
Tajani però non è nuovo a certi scivoloni mediatici e, anzi, si fa notare ancora una volta negativamente a poca distanza dalle recenti affermazioni in occasione della Giornata del ricordo per la commemorazione delle vittime della foibe di Bosavizza: “Viva Trieste, viva l’Istria italiana, viva la Dalmazia italiana, viva gli esuli italiani, viva gli eredi degli esuli italiani”. Parole che hanno indignato Croazia e Slovenia.
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