Il Parlamento si occupi del lavoro e non dei diritti ai gay
Dott. Angelo Perrino,
sono una ascoltatrice della Radio e ho apprezzato molto il Suo modo garbato e competente di presentare la rassegna stampa del mattino.
Questa è la mia lettera aperta al Parlamento. Spero che ne voglia parlare nel quotidiano on line che dirige.
Grazie e cordiali saluti
Giuliana Tofani Rossi
Sanremo 23 gennaio 2016
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LETTERA APERTA AL PARLAMENTO
Buongiorno Presidente Boldrini,
trasmetto una lettera aperta per il Parlamento italiano.
Mi chiamo giuliana tofani rossi, sono pensionata, vivo a Sanremo. Faccio riferimento al disegno di legge Cirinnà, che inserisce nel nostro ordinamento l’istituto dell’unione civile tra persone dello stesso sesso.
Scusate, ma non capisco cosa ci azzeccano le persone omosessuali con l’art. 2 della Costituzione che “riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni ove si svolge la sua personalità.” La Costituzione potrebbe stabilire semplicemente che gli omosessuali non devono essere discriminati. Per questo basterebbe modificare così l’articolo tre:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, di orientamento sessuale.”
Pare che la nostra Costituzione sia la più bella del mondo. I padri costituzionali, con l’articolo uno, hanno decretato che:
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione“
Costanti e ripetuti sono gli articoli che parlano di lavoro, come l’ articolo quattro:
“ La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”
Se c’è una cosa che attualmente manca in Italia, è proprio il lavoro e di questo si dovrebbe preoccupare , prima di tutto, il Parlamento. Lo sa il Parlamento della Repubblica fondata sul lavoro, quante sono le persone che, avendo perduto il lavoro, hanno perso la casa e dormono in strada? Lo sa il Parlamento quanti sono gli italiani che annualmente si tolgono la vita per problemi legati al lavoro? Che cosa sta facendo il Parlamento per realizzare quanto disposto dall’articolo quattro della Costituzione?
Prima dei diritti delle coppie di persone dello stesso sesso, ci sono i diritti della famiglia, quella dell’art. 29, composta da un cittadino di sesso maschile e una cittadina di sesso femminile e i figli nati dalla loro unione. L’articolo 31 stabilisce quanto segue:
"La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi con particolare riguardo alle famiglie numerose”
Lo sa il Parlamento che ci sono famiglie in difficoltà che evitano di rivolgersi alle assistenti sociali per paura che vengano loro tolti i bambini per affidarli a famiglie benestanti? Lo sa il Parlamento che, praticamente, gli assegni familiari sono stati aboliti? Lo sa il Parlamento quale cifra viene concessa negli altri Stati Europei per il mantenimento dei figli minori?
A proposito di Costituzione lo sa il Parlamento della Repubblica che cosa enuncia l’art. 69 della Costituzione?
“I membri del Parlamento ricevono una indennità stabilita dalla legge”
Per indennità si intende retribuzione che non riguardi persone che hanno un rapporto di impiego.
Lo sa il Parlamento della Repubblica democratica fondata sul lavoro che le pensioni che si è attribuito non spettano? Sono un furto e sottolineo furto perché il Parlamento e, successivamente, le venti Regioni e l’Europarlamento, si è attribuito questo ed altri privilegi introducendoli nei regolamenti delle Camere, senza uno straccio di legge.
I privilegi aggiuntivi sono un diritto dei lavoratori dipendenti e consistono:
in un assegno di fine mandato e l’assistenza sanitaria integrativa.
Ebbene cari parlamentari della Repubblica democratica fondata sul lavoro così, non si può andare avanti:
se volete continuare a usufruire dei privilegi che vi siete attribuiti con regolamenti interni, abbiate il coraggio di predisporre una legge.
E' anche il caso di parlare della legge Mosca, quella legge del 1972 che ha elargito a circa 40.000 politici e sindacalisti pensioni con i contributi dei lavoratori italiani.
Noi fummo da decenni calpesti, derisi perché non siam popolo, perché sian divisi.
Accoglierci un'unica bandiera una speme: di fonderci insieme già l'ora suonò.
D'Alpi a Sicilia ovunque è Legnano, ogn'uom di Ferruccio ha il core, la mano.
I bimbi d'Italia si chiaman Balilla, il suon d'ogni squilla i Vespri suonò.