Il Presidente Mattarella e lo Stato Etico
Mattarella dalla Lettonia parla di cybersicurezza
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dalla Lettonia, Paese baltico e quindi vicino alla Russia, parlando di cybersicurezza, ha detto che bisogna fare attenzione a chi vuole influenzare l’opinione politica dei cittadini utilizzando la tecnologia. Una strana posizione questa, da Stato etico. Si fa confusione tra i reati che possono essere commessi sul web -e ne sono commessi tanti- dalla libera circolazione di idee politiche.
Sta poi al cittadino vagliarle e decidere cosa fare e non allo Stato “consigliarlo”.
Dice il Presidente:
“…non dobbiamo cadere nella trappola di pensare di potere irreggimentare i nostri concittadini orientandoli, ma dobbiamo stimolare la loro libertà e il loro spirito critico perché questa è l'unica difesa effettiva che nelle società si può avere nei confronti delle insidie cibernetiche", come se l’ “orientare” fosse in sé vietato da qualche legge ed anzi non fosse proprio la naturale attività connaturata alla politica.
Mattarella sembra mettere sullo stesso piano, ad esempio, hacker e “propaganda” sui Social. I primi commettono reati i secondi, se si mantengono nei confini della legge, no. Anzi. Proprio dalla conoscenza di una pluralità di idee si forma la coscienza democratica, mentre ieri il Presidente ha parlato di “influenza”, come se fosse una cosa non permessa da qualche legge. Anche la Tv, i giornali, la radio sono sempre stati utilizzati per influenzare il voto, ma questo non significa che si sia commesso un reato o che qualcuno abbia sentito la necessità di “proteggere” i cittadini da loro.
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