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Politica
L'intesa con l'Ue allontana le urne. Vince la linea Quirinale-Conte-Tria
juncker arrabbiato ape
 

Spread sotto controllo ormai da giorni. Premier e ministro dell'Economia moderatamente ottimisti. Fonti Ue che parlano di "progressi". La trattative tra il governo italiano e la Commissione europea, salvo colpi di scena dell'ultima ora, potrebbe portare all'intesa che evita la procedura di infrazione già nel corso del G20 a Osaka in Giappone, per poi essere ufficializzata la prossima settimana dopo che il Consiglio dei ministri di lunedì varerà l'assestamento di bilancio, passo fondamentale nel dialogo Roma-Bruxelles. A confermare questo scenario sono arrivate anche le lapidarie (ma chiarissime) parole pronunciate dal vicepremier Luigi Di Maio a Porta a Porta: "Si vota tra quattro anni".

Segno che, nonostante i retroscena catastrofisti dei giornaloni e i soloni dei talk show sempre pronti a prevedere terremoti politici, l'accordo Italia-Ue porterà con sé un rinnovato clima di fiducia nella maggioranza e nell'esecutivo che, quasi certamente, cancella l'ipotesi delle elezioni anticipate a settembre. D'altronde qualche giorno fa il volto più dialogante della Lega, quello del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, aveva spiegato in un'intervista ad Affaritaliani.it: "Le notizie che ho io da parte di chi sta conducendo le trattative sono migliori rispetto a qualche giorno fa".

governo
 

Scenario che ha poi trovato conferma. E' evidente che tra Movimento 5 Stelle e Lega restano temi di scontro ancora irrisolti - dall'autonomia regionale alla Tav Torino-Lione, dal salario minimo all'ex Ilva di Taranto - ma il nodo del rapporto con l'Europa e l'intesa con Juncker e Moscovici sono determinanti per costruire la prossima Legge di Bilancio, compresa la tanto sbandierata (da Matteo Salvini) flat tax da 15 miliardi di euro. Nel dettaglio vedremo nei prossimi giorni come esattamente si chiuderà l'intesa Roma-Bruxelles, ma due punti sono chiari: niente riforma fiscale in deficit e nessun taglio di servizi per i cittadini.

Politicamente è evidente che passa la linea sostenuta in particolare dal Quirinale - il Presidente Sergio Mattarella si è speso sia pubblicamente sia in via riservata per evitare la lite con l'Ue -, dal premier Giuseppe Conte e dai ministri Giovanni Tria (Economia) ed Enzo Moavero Milanesi (Esteri). Luigi Di Maio ha sempre tenuto una posizione ferma, aperta al dialogo responsabile con Bruxelles ma con la precondizione che non ci fossero tagli per i cittadini.

salvini di maio
 

All'interno della Lega, se Giorgetti è stata l'anima che sottotraccia ha sempre cercato l'intesa, Salvini e altri ministri leghisti (il responsabile delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio in testa) sono stati nettamente più duri con l'Europa (polemica auitasi anche con la vicenda della Sea Watch), tanto che in molti hanno ipotizzato una strategia del ministro dell'Interno di far saltare il banco, alzando continuamente la posta e i toni, per poi cercare le elezioni dopo l'estate con una campagna elettorale basata tutta sullo slogan acchiappa-voti 'Bruxelles non ci ha permesso di tagliare le tasse'. Non solo, il ragionamento che è stato fatto per giorni nel Carroccio non giorgettiano era semplice: evitiamo la procedura di infrazione con la crisi di governo e le urne, poi testa bassa contro l'Europa. Ipotesi. Sussurri. Ricostruzioni.

Nessuna conferma, ma molti indizi su quello che poteva essere il piano di Salvini. Un piano comunque ora tramontato dall'accordo quasi chiuso con Bruxelles. Un accordo che porterà con sé anche la nomina sempre più probabile di Giorgetti a commissario Ue. L'ok dei 5 Stelle c'è da tempo, il Colle spinge per questa soluzione e Salvini e Conte stanno già pensando a come affrontare il buco che GG lascerà a Palazzo Chigi. L'armistizio con l'Ue porta con sé una schiarita nell'esecutivo. Poi ci sarà da scrivere tutta la manovra articolo per articolo e sicuramente non sarà una passeggiata. Ma almeno per ora, come ha ribadito Di Maio, la crisi non c'è e si va avanti.

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