Politica
La chat antifascista di Giannini è un flop. Volano gli stracci tra "compagni"
Il gruppo WhatsApp con intellettuali, giornalisti e politici si comporta come la Sinistra. Dopo l'unità durante il 25 aprile è già tempo di scissione
La Bella Chat non arriva neanche al primo maggio: flop l'iniziativa antifascista di Giannini
La chat di Massimo Giannini "antifascista" è diventata un caso politico. L'ex direttore de La Stampa ha deciso di riunire una serie di giornalisti, politici e intellettuali in un gruppo WhatsApp chiamato la Bella Chat, in riferimento a "Bella ciao" e alle iniziative per la Festa della Liberazione. Così ha riunito diverse figure di spicco nello stesso gruppo, centinaia di contatti – per lo più illustri – della sua rubrica telefonica: si sono ritrovati nella stessa chat - riporta Il Fatto Quotidiano - ex premier (Romano Prodi, Massimo D’Alema, Paolo Gentiloni, Enrico Letta), tre quarti dei notabili del Pd e dei partiti d'opposizione (da Stefano Bonaccini fino a Pier Luigi Bersani), grandi editori (Carlo De Benedetti, Urbano Cairo), magistrati, giuristi, cantautori (in testa Venditti e Baglioni), scrittori, compreso Antonio Scurati. Giannini si era anche spinto oltre: Non so come, ma questo patrimonio ideale non dovremmo disperderlo". Tanto che Gruber poi su La7 gli chiede: "Vuoi fare il leader di un nuovo partito?". E lui risponde: "Sta nascendo qualcosa".
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Ma poi - prosegue Il Fatto - arriva il lungo weekend e l'iniziativa crolla. Non si farà un partito, è chiaro. Non si farà un movimento, nemmeno un manifesto, un documento, un appello. Bisogna accontentarsi: sarà una pagina Facebook, si migra da una piattaforma all'altra. Ne dà l’annuncio il segretario Giannini: “Il gruppo È sempre 25 aprile nasce per incardinare una cultura – e insieme a essa un'idea dell’Italia e del mondo – intorno alla data fondativa della nostra libertà, della nostra Repubblica e della nostra Costituzione nata dalla Resistenza e dall’antifascismo". Niente "girotondi" alla Nanni Moretti, il gruppone pian piano si sfalda e come succede spesso alla sinistra volano gli stracci. Il comico Dario Vergassola, grande mattatore della chat, riassume mirabilmente: “Essere cosi tanti in un gruppo di sinistra fa pensare che arrivati a 1000 inizieranno le scissioni". E infatti finisce così.