Lega, Salvini non ricandiderà più Bossi alle prossime elezioni politiche
Lega, ecco perché Salvini ignora gli affondi di Bossi
"Ai militanti non interessano le beghe". Matteo Salvini ha liquidato così le bordate di Umberto Bossi, secondo il quale "la base leghista è stufa del segretario federale" e serve quindi un congresso per tornare all'indipendenza della Padania e abbandonare il progetto di Lega nazionale. Ma che cosa sta succedendo nel Carroccio? Siamo di fronte ad una guerra ai massimi livelli di Via Bellerio? In realtà il peso del Senatùr all'interno del movimento è ormai pari a zero. Tutti i membri del Consiglio Federale, seppur con qualche distinguo (vedi Roberto Maroni), stanno con il leader. E Salvini può contare soprattutto sul sostegno incondizionato di Giancarlo Giorgetti, vera mente leghista crescita all'ombra del Senatùr ma ora fedelissimo del giovane segretario. L'ordine è quello di non polemizzare con Bossi, di lasciarlo esternare e di non dargli troppo peso. Quando Bossi arriva alle feste leghiste insiste con il ritornello della "Padania libera" e della "secessione", ma ormai il mood della base e dei militanti è cambiato e in pochissimi lo ascoltano. Giusto nelle valli bergamasche e bresciane e in qualche zona del Veneto profondo sono rimasti attaccati all'idea di indipendenza e di Padania. Ma la vera notizia "bomba" è che, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, alle prossime elezioni politiche (che forse saranno già all'inizio del 2017) quasi certamente la dirigenza leghista, Salvini in testa, non ricandiderà Bossi che così dopo tantissimi anni resterà fuori dal nuovo Parlamento. Ecco perché ora non conviene replicare, i conti si faranno tra qualche mese. Se non tra qualche settimana...