Politica

Legge elettorale come quella delle Regionali. No al proporzionale puro. Premierato rinviato

Schlein contenta, sconfitti i moderati del Pd. Esclusivo

Di Alberto Maggi

La mossa proporzionalista di Franceschini è legata alla lotta di potere interna al Partito Democratico (contro Schlein)


Ormai è fatta. Le parole di ieri del portavoce nazionale di Forza Italia Raffaele Nevi, ad Affaritaliani.it, sono state chiarissime: "Nessuna sponda con una parte del Pd (nemmeno tutto, non Elly Schlein) e no al proporzionale puro e quindi niente lodo Franceschini".

Il messaggio è chiarissimo. Gli azzurri, con Antonio Tajani in testa, non hanno alcuna intenzione di terremotare il Centrodestra e di fare inciuci di palazzo vecchio stile con i cattolici e i moderati Dem. Capitolo chiuso. Franceschini, supportato dal quotidiano la Repubblica, sono giorni che prova a far passare l'idea di una legge elettorale modello Germania o elezioni europee in cui si scelga dopo le elezioni chi governa e soprattutto quali alleanze, come nella Prima Repubblica. Niente da fare.

In realtà, la mossa proporzionalista di Franceschini è legata alla lotta di potere interna al Partito Democratico. I cattolici di Romano Prodi, i liberali di Paolo Gentiloni e i riformisti di Lorenzo Guerini (insieme ad altre personalità di spicco come Graziano Delrio) non vogliono assolutamente che Schlein sia la candidata premier. Ma nei sistemi maggioritari il o la leader del primo partito automaticamente, in caso di vittoria, va a Palazzo Chigi.

E quindi la proposta del proporzionale alla tedesca (ognuno vada da solo alle elezioni e le alleanze si fanno dopo in Parlamento) era proprio una mossa anti-Schlein di fette consistenti dei Dem. E l'obiettivo di Franceschini & Co. era quello di trovare una sponda in Forza Italia. Ma, come si dice, non c'è trippa per gatti. Gli azzurri del vicepremier e ministro degli Esteri non hanno alcuna intenzione di spaccare il Centrodestra sulla legge elettorale, proprio oggi che serve massima unità per approvare in tempi rapidissimi la riforma costituzionale della giustizia, storica battaglia di Silvio Berlusconi.

E quindi, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, il modello di legge elettorale che porterà avanti la maggioranza sarà quella delle Regionali. Proporzionale ma con premio di maggioranza alla prima coalizione, che superi il 40% con il 55% dei seggi, e preferenze come alle Europee e alle Regionali per eliminare i giochi di palazzo delle liste bloccate. Libertà di scelta ai cittadini-elettori è la parola d'ordine. Chi ha più consensi va in Parlamento.

Questo sistema in realtà va benissimo a Schlein per mettere a tacere i nemici interni e in questo modo il Pd sarà costretto a costruire un'alleanza elettorale, non solo con il Movimento 5 Stelle, ed è ovvio che sondaggi alla mano il partito principale sia proprio il Pd e quindi la stessa Schlein candidata premier. Fallito quindi il blitz proporzionalista di Franceschini e dei moderati, cattolici, liberali e riformisti del Pd.

Va detto, infine, che la legge elettorale delle Regionali va benissimo con il premierato, si adatta perfettamente, anche se in molti in Parlamento scommettono che ormai la riforma costituzionale per l'elezione diretta del presidente del Consiglio sia finita su un binario morto (vista la "guerra" con la Magistratura) e che tutto verrà rinviato alla prossima legislatura. 

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