Politica

Liberalizzazioni, la lobby dei balneari in pressing: vacilla il decreto Draghi

Sostegno trasversale alle richieste dei balneari per una proroga delle concessioni. Anche a costo di far multare l'Italia

Spiagge, quanti fan dei balneari nei partiti. Vacillano le liberalizzazioni di Draghi

Il decreto liberalizzazioni non deve passare. E' quello di cui è convinta la lobby dei balneari, che in passato ha già avuto successo nel bloccare il cambiamento. "Domani in aula alla Camera c’è la discussione generale sulle mozioni e la maggioranza è alla ricerca di un difficile accordo, il presidente del Consiglio Mario Draghi vuol tirare dritto con un decreto ma i partiti che lo sostengono lo seguiranno?", si chiede Repubblica.

D'altronde, "l’Europa chiede da anni all’Italia di liberalizzare il settore degli stabilimenti balneari attraverso la direttiva Bolkestein, cioè mettendo a gara pubblica le concessioni, al momento (e da decenni) praticamente regalate, con canoni d’affitto che per un normale cittadino sono quelli di un appartamento in città", spiega Repubblica, secondo cui "la battaglia a favore dei balneari è trasversale e spesso a portarla avanti sono parlamentari in palese conflitto di interessi, perché si occupano direttamente della materia e contemporaneamente hanno attività nel settore. Riccardo Zucconi di Fdi, ad esempio, è il promotore della super proroga, anche a costo di far multare l’Italia, dato che dal dicembre 2020 ci troviamo in pre-procedura di infrazione europea sul tema della concorrenza. Viareggino, è gestore di un bar e ristorante in uno dei migliori edifici liberty della città del Carnevale, il Gran Caffè Margherita", scrive Repubblica.

Ma non solo. Continua Repubblica:  "Nel Pd la questione balneari è seguita dal deputato Umberto Buratti, ex sindaco di Forte dei Marmi. Pochi giorni fa ha parlato ad un incontro nelle Marche organizzato dai dem locali dal titolo “Per superare la Bolkestein”, ovvero «l’analisi delle ipotesi percorribili per andare incontro alle esigenze dei balneari e di chi porta avanti attività in aree demaniali»; questo alla luce della sentenza del novembre scorso del Consiglio di Stato, il quale ha stabilito che la durata delle concessioni non deve andare oltre la fine del 2023 e senza alcuna possibilità di proroga, pena lo status di abusivi", dice sempre Repubblica.

Repubblica cita anche altri esempi trasversali: per esempio nel 2019 Matteo Salvini a Bruxelles "ha mandato il patron del celebre Papeete di Milano Marittima, Massimo Casanova. In Forza Italia troviamo Massimo Mallegni, ex sindaco di Pietrasanta (Lucca), ora senatore".