Politica
M5s, furia di Grillo dopo il licenziamento deciso da Conte: "Gliela farò pagare. Dovevo lasciarlo al banchetto"
Lo sfogo del fondatore del Movimento. Ormai tra i due non c'è più margine per ricucire e si va verso l'ennesima scissione
M5s, la reazione di Grillo dopo il licenziamento da parte di Conte. Ma non è solo una questione di soldi...
Il M5s tra un mese deciderà il suo futuro, attraverso l'Assemblea costituente si stabiliranno le linee guida del partito. Una sola cosa è certa, non ci sarà più spazio sia per Giuseppe Conte che per Beppe Grillo, uno dei due non farà sicuramente più parte di questo progetto. L'indiziato è il fondatore e garante Grillo, vista anche la decisione ufficializzata da Conte di non rinnovargli il contratto di consulenza da 300mila € all'anno. Ma Grillo non ci sta e vuole restare aggrappato al Movimento che ha fondato. "Gliela farò pagare" giura Grillo scottato da questa umiliazione pubblica e - riporta Il Corriere della Sera - forse immemore delle tante frecciatine riversate anche dal palco dei suoi spettacoli al suo rivale, non meno sensibile di lui alla lesa maestà. Ma mentre lui faceva altro, Conte ha svuotato il "suo" M5s, privandolo di ogni arma congressuale. Rimangono solo le carte bollate, oppure la strada, come ai tempi dello Tsunami tour, per fare nuovi proseliti e creare un duplicato del Movimento che fu.
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Gli ultimi tempi non hanno certo portato consiglio, se è vero che - prosegue Il Corriere - in quel di Camogli, dove trascorre gran parte dei suoi pomeriggi, Grillo ha affermato di avere un solo rimpianto. "Dovevo lasciarlo al banchetto" avrebbe detto ai suoi amici. Il riferimento è alla conferenza stampa tenuta dietro a un tavolino in piazza Colonna a Roma, il giorno dopo la caduta del Conte 2 che lasciò l’avvocato del popolo senza governo e senza una casa politica. L’ex comico è convinto di avere un credito con quello che sembra essere diventato il suo nemico giurato, perché gli offrì un partito chiavi in mano, per quanto in crisi. "Beppe, tu ci hai lasciato soli". I pochi parlamentari della prima e della seconda ora con i quali è ancora in contatto non mancano di ripetergli lo stesso concetto. Ormai l'ennesima scissione nel M5s è inevitabile, dopo l'Assemblea costituente nulla sarà più come prima.