Politica
M5s, Grillo: "Degli zombie ci hanno contagiato, ma..."
M5s e la regola secondo mandato, in 50 via da Camere
M5s: Grillo, contagiati dagli zombie ma vinceremo
"Non esiste un vento favorevole per chi non sa dove andare, ma e' certo che per chi va controcorrente il vento e' sempre sfavorevole. Sapevamo fin dall'inizio di dover combattere contro zombie che avrebbero fatto di tutto per sconfiggerci o, ancor peggio, contagiarci. E cosi' e' stato: alcuni di noi sono caduti, molti sono stati contagiati. Ma siamo ancora qui, e alla fine vinceremo, perche' abbiamo la forza della nostra precarieta': siamo qui per combattere, non per restare, e questa nostra diversita' e' spiazzante per gli zombie". Beppe Grillo lo scrive su suo blog.
M5s: Grillo, onore a chi ha servito con altruismo
"Ringraziamo chi di noi ha combattuto e combatte ancora. Per alcuni e' il tempo di farlo con la forza della precarieta', perche' solo cosi' potremo vincere contro gli zombie, di cui Roma e' schiava". Beppe Grillo lo scrive in un post sul suo blog. "Onore a chi ha servito con coraggio e altruismo, auguri a chi prosegue il suo cammino - conclude - Stringiamoci a coorte! L'Italia ci sta chiamando".
M5s: Conte, non voglio fare il Melenchon italiano
Giuseppe Conte provera' a essere il Melenchon italiano? "Non proveremo a recitare parti per compiacere l'elettorato. Saremo semplicemente il M5s con la nostra intransigenza per la legalita' e la giustizia sociale". Cosi' il presidente del Movimento 5 stelle risponde al Fatto Quotidiano. E a chi gli chiede se Beppe Grillo si e' imposto sul no alle deroghe ai due mandati risponde: "Non e' cosi'. Grillo ha sempre espresso la sua opinione, consapevole che la decisione sulla votazione o meno degli iscritti spettava a me. Abbiamo sempre ragionato assieme anche su eventuali deroghe alla regola per salvaguardare l'esperienza di alcuni portavoce. Di certo si tratta di una regola fondativa: ne capisco la filosofia e comprendo la posizione di Grillo, che e' custode dei principi".
M5s e la regola secondo mandato, in 50 via da Camere
Ora che il dado e' tratto e che Giuseppe Conte, anche per effetto della moral suasion del Garante Beppe Grillo, ha optato per la conferma della regola dei due mandati per gli eletti del M5s senza prevedere alcuna deroga, si possono tirare le somme su chi non tornera' - per lo meno sotto le insegne pentastellate - nella prossima legislatura. Tra di loro, come e' noto, ci sono molti big ma non solo: tra senatori e deputati il conto, al netto di chi ha seguito il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, arriva a una cinquantina di eletti. Prima della scissione di Di Maio, infatti, il conto arrivava a 83 parlamentari al secondo mandato, ma sono ovviamente i nomi piu' roboanti su cui, in queste ore, si sta concentrando l'attenzione. A partire da Roberto Fico il quale, dopo una legislatura da presidente della commissione di Vigilanza Rai e una da presidente di Montecitorio, sara' costretto a dire addio alle aule parlamentari: "Ho servito le istituzioni fino in fodno - spiega Fico a Repubblica - ora faro' campagna elettorale". Poi c'e' la vicepresidente del Senato e del Movimento Paola Taverna, vicinissima a Conte ma soprattutto volto storico e punto di riferimento del popolo penstastellato. Sempre al Senato c'e' Vito Crimi, primo capogruppo M5s a Palazzo Madama nella scorsa legislatura e "reggente" per molti mesi. Anche l'ex-Guardasigilli Alfonso Bonafede e' arrivato al capolinea della sua esperienza parlamentare, dopo aver anche fatto parte del Direttorio del Movimento. La lista non si ferma qui, perche' ci sono da considerare altri ex-ministri come Riccardo Fraccaro, Giulia Grillo, Nunzia Catalfo e Danilo Toninelli, ministri in carica come Fabiana Dadone e Federico d'Inca' (che proprio oggi ha annunciato le dimissioni dal Movimento insieme all'ex capogruppo Davide Crippa), presidenti di commissione come Giuseppe Sibilia. C'e' anche una vicepresidente della Camera (Maria Edera Spadoni) e un sottosegretario alle Infrastrutture (Giancarlo Cancelleri) che ha gia' dovuto fare un passo indietro alle primarie siciliane a causa di questo impedimento, quando ancora la regola non era stata fissata. Un ulteriore elemento rilevante e' che non ci sara' la scappatoia dei mandati di livello diverso: ogni mandato elettivo contera', sia esso maturato a livello locale che a livello nazionale. E' per questo che il numero di partenti da Montecitorio e Palazzo Madama e' cosi' nutrito. A loro si aggiunge l'ex sindaca di Roma Virginia Raggi, che conta tre consiliature in Campidoglio, di cui la seconda come sindaca. Considerando la prima come "mandato zero", con quella attuale anche la Raggi dovra' dire addio a nuove cariche elettive.