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M5s, Patuanelli minaccia le dimissioni. Casaleggio tratta, ma la cassa è vuota

I parlamentari grillini del Sud attaccano il ministro. Il titolare di Rousseau pronto a fare lo sconto sui 450 mila €, ma cene sono solo 100 mila a disposizione

M5s, Patuanelli minaccia le dimissioni. Casaleggio tratta, ma la cassa è vuota

Continua la guerra interna nel M5s. La novità riguarda il ministro dell'Agricoltura Stefano Patuanelli, che avrebbe addirittura minacciato le dimissioni dopo le accuse ricevute dai parlamentari grillini del Sud per la scarsità di fondi al Mezzogiorno. Gli eletti avrebbero contestato al ministro la modifica dei criteri di ripartizione dei fondi Fesr perl’agricoltura. Sull'altro fronte prosegue la complicata trattativa con Davide Casaleggio e la sua piattaforma Rousseau, le parti - si legge sul Corriere della Sera - si sono finalmente confrontate, dopo settimane di ostilità, per cercare di arrivare a un compromesso che permetta di evitare le vie legali. Ventiquattro ore di interlocuzioni fitte, Casaleggio, secondo quanto filtra dalle indiscrezioni, ha chiuso non del tutto la porta verso i Cinque Stelle, dando disponibilità a trattare sulla cifra di 450 mila euro richiesta per sanare i mancati versamenti dei parlamentari. L’imprenditore avrebbe accettato un compenso molto inferiore, tuttavia il Movimento avrebbe dovuto saldare direttamente le spese legali dovute ad avvocati e professionisti. In caso di intesa, di fronte alle garanzie bancarie, spiegano fonti parlamentari, Casaleggio avrebbe consegnato i dati e permesso la votazione per l’insediamento di Giuseppe Conte.

Nel gruppo parlamentare nelle ultime ore - prosegue il Corriere - ci sono stati parecchi contatti. Diversi sono gli esponenti favorevoli al dialogo, molti di loro propongono anche un passo indietro di Crimi. Un nodo che ostacola in qualche modo la trattativa è proprio la mancanza di risorse da parte del Movimento: in cassa ci sono al momento circa 100 mila euro e un accordo con Rousseau richiederebbe in ogni caso un intervento immediato da parte degli eletti. Federico D’Incà a Porta a Porta assicura: «Tutti vogliono Giuseppe Conte alla guida del M5S. Entro fine maggio o massimo inizio giugno potremo fare questa votazione".