Politica

Manovra, Iadicicco (Anpit): “Meloni coerente. I sindacati? Smettano i panni dei tifosi"

di Roberto Sudoso

Intervista al presidente l'associazione nazionale per l'industria e il terziario: "Manovra che va incontro ai bisogni del ceto medio"

Manovra, Iadicicco (Anpit): “Meloni coerente. I sindacati? Smettano i panni dei tifosi"

La manovra finanziaria al centro del dibattito politico. Non solo le opposizioni all'attacco:  Cgil e Uil hanno proclamato per il 29 novembre lo sciopero generale e definiscono la manovra  “pericolosa”. Giorgia Meloni, dal canto suo, ribadisce la convinzione di aver approntato con il suo governo una legge di bilancio  che definisce "coerente" e incentrata sulle "priorità reali". Negando in particolare tagli alla sanità. Affaritaliani.it ha interpellato per un commento Federico Iadicicco, presidente di Anpit, l'associazione nazionale per l'industria e il terziario: "Meloni coerente, sta cercando di fare quello che serve al Paese. Lo sciopero generale dei sindacati? Quando si ricoprono ruoli di natura istituzionale si dovrebbero togliere i panni del tifoso politico e guardare alla concretezza”. L'intervista

Manovra, tante novità e tante polemiche. Qual è il suo pensiero? La considera un successo?

Quando parliamo della manovra dobbiamo partire dal quadro generale. Quindi dal vincolo esterno, dal nuovo Patto di stabilità che ci siamo autoimposti insieme agli altri Paesi dell’Unione che noi abbiamo fortemente criticato. Ma che comunque ci dice che lo spazio di manovra è sempre piuttosto limitato. Dentro questa considerazione noi vediamo positivamente il tentativo, in continuità con quanto fatto l’anno scorso, di aumentare il reddito disponibile attraverso il rifinanziamento del taglio del cuneo, attraverso la riforma fiscale e la conferma del primo modulo della riforma dell’Irpef.

Ci sono degli aspetti di questa manovra che si potrebbero migliorare?

In questo quadro noi chiediamo di fare uno sforzo ulteriore per provare a tagliare dal 35 al 33% l’aliquota fino a 50mila euro di reddito in modo tale da dare ulteriore spinta alla domanda interna attraverso l’aumento del reddito disponibile dei ceti medio-alti che possa aiutare in qualche maniera la crescita. E poi nell’orizzonte speriamo, e capiamo che non si può fare quest’anno, che si possa cominciare a ragionare su una riduzione dell’Irap fino a un suo superamento.

Cgil e Uil hanno definito la manovra “inadeguata, ingiusta e pericolosa”. Cosa pensa di queste critiche?

Penso che ognuno di noi quando ricopre un ruolo di natura istituzionale, se rappresentativo delle organizzazioni sindacali, dovrebbe togliere i panni del tifoso politico e guardare alla concretezza di quello che ha di fronte. Mi domando, se una manovra analoga l’avesse fatta un governo di centrosinistra avrebbero scioperato? E perché non hanno scioperato quando il Governo Draghi ha fatto una manovra che era tutto sommato simile a questa? Io penso che si debba essere il più obiettivi possibile ed essere meno ideologici. Capire quindi cosa si è fatto e muovere delle critiche legittime. Anche noi abbiamo delle correzioni che sottoponiamo al Governo. Ognuno fa il proprio mestiere, ma lo sciopero generale mi sembra eccessivo.

I sindacati hanno affermato che questa manovra non da risposte alle esigenze del Paese.  Meloni invece ha ribadito che è “una manovra di buon senso che si concentra sulle priorità reali”. Questa manovra riesce a dare effettive risposte alle esigenze del Paese?

Nel limite delle possibilità e dentro il rispetto del Patto di stabilità, è una manovra che va nella direzione di cercare di aiutare il ceto medio. Mi sembra che si stia seguendo una strada in continuità col precedente Governo, che è quella di creare delle condizioni per un aumento dei consumi e un aumento dei redditi. E poi c’è tutto il tema della natalità. Noi abbiamo aggiunto delle proposte al ragionamento che è stato fatto e anche delle modifiche ad alcuni provvedimenti. Però a me sembra che la direzione nel limite del possibile sia quella giusta. C’è anche da dire che i dati macroeconomici sono positivi, seppure in un contesto nel quale abbiamo le risorse del Pnrr a disposizione che non vanno sottovalutate. Non la ritengo la più grande manovra politica economica che sia stata mai creata ma non la ritengo nemmeno una manovra che può essere giudicata negativamente. Nell’ambito del possibile è quello che si può fare avendo delle direttrici. E le direttrici sono l’aumento del reddito disponibile e le politiche per la natalità. Non si può dire che il Governo non stia tentando di fare quello che serve al Paese.

Le opposizioni hanno parlato di promesse tradite da parte di Giorgia Meloni, soprattutto sulla questione della sanità pubblica. Giorgia Meloni ha effettivamente tradito delle promesse elettorali con questa manovra?

In linea generale mi sembra che ci sia una certa coerenza nell’azione di Governo. Poi si può apprezzare o non apprezzare però mi sembra che ci sia coerenza, non solo in politica economica ma anche in politica internazionale. Dire che il Presidente del Consiglio non sia stata coerente  mi sembra francamente un’accusa che non corrisponde alla realtà.