Politica
Migranti, 2 miliardi alla Libia dall'Ue. Stop agli sbarchi, il piano di Draghi
Migranti, il presidente del Consiglio al lavoro per convincere i partner Ue, Berlino e Parigi in testa
Il premier libico Abdelhamid Dabaiba non è venuto a caso a Roma per incontrare a Palazzo Chigi il premier Mario Draghi, con tanto di faccia a faccia anche dei ministri Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese con i loro omologhi libici. Il presidente del Consiglio - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - sta lavorando per mettere a punto un piano ben preciso che ricalca l'accordo in vigore da anni tra Bruxelles e la Turchia. L'Unione europea, su input in particolare della Germania, elargisce ogni anno tra 5 e 7 miliardi di euro al regime di Erdogan (in due tranche) per chiudere la rotta balcanica e fermare così il flusso di migranti via terra che andrebbe, se aperto, in particolare in Germania e nei suoi Paesi satellite del Centro-Nord Europa.
Il piano del premier - e su questo c'è l'accordo di tutta la maggioranza di governo, dalla Lega di Matteo Salvini al Pd di Enrico Letta - è quello di convicere l'Ue (per questo Draghi sta utilizzando tutta la sua influenza presso le principali cancellerie del Vecchio Continente, Berlino e Parigi in testa) a varare una linea di aiuti economico-finanziari di sostegno alla Libia in cambio dello stop alle partenza dal Paese nord-africano verso le coste del Sud Italia. Proprio di questo avrebbero parlato ieri a Roma lo stesso Draghi e Dabaiba e, in particolare, di come aiutare soprattutto tutti quei comuni e città della Libia meridionale, ovvero la fascia che confina con il Sahel, zona dalla quale proviene il maggior numero di migranti (Ciad, Niger, Mali e Sudan) che poi punta a partire verso l'Italia e l'Europa.
Nel pacchetto di aiuti ci sarebbero anche investimenti in infrastrutture (porti e autostrade), servizi sanitari (ospedali) e scuole. Un ruolo importante riveste anche l'addestramento della polizia libica per evitare che continuino le troppe violazioni dei diritti umani nei campi profughi libici. Campi che, stando al piano di Draghi (che dovrebbe avere l'ok dell'Europa), andrebbero rivisti e ricostruiti per rispettare gli standard internazionali. Quanto all'impegno economico-finanziario dell'Ue, stando a prime stime che circolano nella maggioranza e nel governo, si parla di 2 (al massimo 2,5) miliardi di euro all'anno. Mentre sui tempi, sicuramente il progetto dovrà essere a regime entro fine anno, ma un segnale concreto dovrà arrivare prima di agosto, quando solitamente si verificano i grandi flussi migratori verso l'Italia. Il tema sarà certamente al centro del Consiglio europeo di metà giugno e in questo caso Draghi avrà il pieno sostegno di tutte le componenti della maggioranza.