Politica
Migranti, Kelany (FdI): "I Decreti Salvini? Un falso problema". Intervista
"Dalla Tunisia meno 80% di sbarchi nell'ultimo trimestre 2023, Linea Meloni vincente in Europa". Intervista alla deputata e responsabile immigrazione di FdI
Sara Kelany, deputata di Fratelli d'Italia e responsabile immigrazione del partito del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, commenta la situazione sbarchi e i piani del governo per il 2024. L'intervista
"L'eccessivo numero di sbarchi di migranti irregolari nel 2023 è stato causato da un'emergenza internazionale senza precedenti. Il conflitto russo-ucraino ha privato ad esempio l'Egitto di importanti mezzi di sussistenza e quindi abbiamo registrato un elevato numero di arrivi dall'Egitto. Poi ci sono stati diversi colpi di stato nell'area del Sahel come in Niger e in Gabon che hanno generato una migrazione importante. Senza dimenticare l'instabilità libica, tunisina e del Sudan".
Sara Kelany, deputata di Fratelli d'Italia e responsabile immigrazione del partito del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parla con Affaritaliani.it della situazione sbarchi e dei piani del governo per il 2024. "L'esecutivo non si è mosso con misure spot ma cercando soluzioni strutturali che richiedono tempo e i risultati non si possono vedere immediatamente. Ecco perché il premier Meloni e il ministro dell'Interno Piantedosi hanno detto che non sono soddisfatti di quanto accaduto l'anno scorso sul fronte immigrazione".
Sara Kelany, deputata di Fratelli d'Italia e responsabile immigrazione
"Ricordo - sottolinea Kelany - la grande attività di Meloni internazionale soprattutto nell'area del Mediterraneo e in Africa. Politiche decisive che si concretizzeranno con il Piano Mattei per l'Africa, che necessitano di tempo per generare effetti positivi. Una cooperazione non predatoria con i Paesi africani per evitare le migrazioni e per avere benefici in Italia sul fronte energetico".
"L'accordo tra l'Unione europea e la Tunisia è stato fortemente caldeggiato dal premier Meloni. E voglio sottolineare che grazie proprio a quell'intesa nell'ultimo trimestre del 2023 c'è stato un crollo dell'80% degli arrivi di migranti dalla Tunisia rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente".
Per quanto concerne il 2024, Kelany afferma: "E' impossibile fare previsioni quando si parla di immigrazione. Come ho spiegato prima ci sono troppi fattori esterni che incidono. Non facciamo previsioni ma leggiamo i dati. Continueremo a operare per abbassare il numero di sbarchi. In Europa c'è stato un importante cambio di rotta. L'Ue si è resa conto di quanto sia fondamentale la dimensione esterna, la difesa dei confini esterni dell'Unione rispetto ai discorsi sulla redistribuzione e su Dublino. Il punto è evitare le partenze e quindi fondamentale è la dimensione esterna del fenomeno anche per evitare le morti in mare visto che negli ultimi 10 anni ci sono state 26 mila vittime nel Mediterraneo".
Dopo le elezioni europee di giugno qualcosa potrà cambiare? "Già oggi l'Unione europea guarda con occhi diversi alle politiche migratorie dell'Italia. Parlo della presidente Ursula von der Leyen ma anche della Germania di Olaf Scholz, che è molto interessata all'intesa Italia-Albania che settimana prossima arriva in aula alla Camera. Sono convinta che con una svolta conservatrice alla guida dell'Unione europea che ci auguriamo ci sarà ancora maggior consapevolezza a Bruxelles che la via italiana per affrontare questo problema è la più corretta", sottolinea la deputata di Fratelli d'Italia.
La Lega più volte ha rilanciato l'idea di tornare ai Decreti Salvini del 2018, quando il segretario del Carroccio era ministro dell'Interno. Una soluzione praticabile? "Sul fronte interno abbiamo fatto già moltissimo, più di quanto la sinistra abbia fatto in 10 anni al governo. Decreto ong due mesi dopo l'insediamento di Meloni a Palazzo Chigi, Decreto Cutro e l'ultimo Dl immigrazione. Il tema dei Decreti Salvini è un falso problema. Siamo già intervenuti, di concerto con Lega e Forza Italia e con la compattezza della maggioranza. In particolare con il Decreto Cutro siamo intervenuti sull'istituto della protezione speciale che era stato ampliato con i Decreti Lamorgese che avevano modificato proprio i Decreti Salvini. Nessuno mette in dubbio il diritto all'asilo o alla protezione in determinati casi gravi, ma il governo Conte II aveva talmente ampliato la protezione speciale che venivano dati permessi per i più disparati motivi e ciò non avviene in nessun Paese europeo. In Italia si entra solo legalmente, questo è il messaggio che il governo Meloni sta dando", conclude Kelany.