Politica

Nordio frena su separazione carriere: "Tempi lunghi, modifiche costituzionali"

di redazione politica

Il ministro: "Non sono garantista e nemmeno giustizialista. L'efficienza è la mia priorità per questa riforma"

Giustizia, Nordio: "Dobbiamo mantenere gli impegni presi con l'Europa. Meloni? Io e lei in assoluta sintonia"

Il governo Meloni ha appena approvato il Dl Omnibus, quello finito al centro del dibattito politico e non solo soprattutto per la tassa sugli extraprofitti alle banche. Ma nella misura sono inserite anche provvedimenti e tra i maggiori protagonisti dell'ultimo Cdm si segnala il ministro Carlo Nordio. Suo il decreto legge che estende l’area delle intercettazioni e innalza le pene ai piromani. "Non esistono - spiega Nordio a La Stampa - i panni del garantista o del giustizialista - dice - ma la complessità della realtà". Il ministro parla della riforma della giustizia su cui sta lavorando da tempo e svela: "Il mio ddl è solo un primo passo verso la piena attuazione del codice liberale di stampo anglosassone, fortemente voluto dal ministro Vassalli, eroe delle Resistenza pluridecorato e convinto socialista".

"Un codice - prosegue Nordio - snaturato negli anni. La commissione da me istituita lavorerà perché ritorni, migliorato, al suo spirito originale e si superi la contraddizione di un processo quando la stessa pubblica accusa non vuole celebrare. Quanto alla separazione delle carriere, è nel programma ma richiede un intervento costituzionale e quindi tempi più lunghi. Ora, le priorità sono l'efficienza agli uffici giudiziari e gli impegni con l’Europa".

Leggi anche: Fazzolari: "Siamo l'unico governo che ha la forza di tassare le banche"

Leggi anche: Dl Omnibus, il governo tassa gli extraprofitti delle banche. Prelievo del 40%