Rai, Mediaset e il dumping televisivo: clamorosa intervista
Rai, parla il Pd Michele Anzaldi
Onorevole Anzaldi ha sentito, Confalonieri ha accusato la Rai di dumping. Viale Mazzini fa concorrenza sleale a Mediaset svendendo la pubblicità?
Questo, nel caso, dovrebbero stabilirlo le autorità competenti. Grazie al nuovo Contratto di Servizio approvato dal Governo Gentiloni, infatti, Agcom e Antitrust hanno tutti gli strumenti per intervenire. Per la prima volta c’è una precisa norma antidumping.
A quale norma si riferisce?
All’articolo 9 comma 2 del nuovo Contratto di Servizio, che recita quanto segue: 'Al fine di garantire il corretto assetto concorrenziale, la società concessionaria provvede a stipulare i contratti di diffusione pubblicitaria sulla base di principi di leale concorrenza, trasparenza e non discriminazione. Le competenti autorità di settore verificano su base annuale il rispetto dei principi suddetti e del corretto assetto del mercato'. Le authority hanno quindi gli strumenti per fare i dovuti accertamenti e intervenire a tutela del mercato, se ce n'è bisogno.
Di sicuro c’è che l’Ad Salini ha respinto le accuse al mittente, negando pratiche scorrette e ricordando, soprattutto, che la Rai è soggetta a tetti pubblicitari. Una difesa convincente?
Salini sa, o comunque dovrebbe sapere, che è obbligato per Contratto ad evitare pratiche di dumping, altrimenti l’azienda rischia una sanzione. Se Confalonieri ha elementi concreti, se ha prove di quello che dice, le porti alle Authority. Altrimenti è solo confusione mediatica.
A suo avviso Mediaset ha più subito o più beneficiato della concorrenza Rai negli anni in cui a Palazzo Chigi si sono alternati i Governi di centro-destra e di centro-sinistra?
Negli ultimi anni le emittenti commerciali come Mediaset e La7 hanno beneficiato del disarmo della Rai su settori fondamentali. Basta vedere cosa è successo all’informazione: mentre la Rai chiudeva gli spazi, i conduttori passavano alla concorrenza e storiche fasce informative del servizio pubblico, come ad esempio il martedì sera di Raitre, vedevano primeggiare i privati. Altro esempio: la Radio. Le politiche suicide della Rai, con direttori cacciati pur avendo portato a risultati importanti, hanno fatto la gioia ad esempio di Mediaset, che sul settore radiofonico si è rafforzata moltissimo. E la Rai ha perso la leadership.
Mica sospetterà che dietro l’attacco di Confalonieri alla Rai ci sia in realtà un attacco di Berlusconi al Governo giallo-verde?
Sulle questioni televisive mi pare che il Governo M5s-Lega e Berlusconi vadano, in realtà, decisamente d’accordo, visto che l’illegittima riproposizione di Foa alla presidenza della Rai è arrivata grazie all’accordo di Arcore tra il Cavaliere e Salvini, con Di Maio a fare da notaio.
Commenti